Il quotidiano tedesco DIE Welt ha svelato una questione delicata che riguarda il probabile approvvigionamento di gas russo a paesi Ue tramite una compagnia turca che rifornisce la Bulgaria grazie ad una commessa di 13 anni, anche se l’Ue ha però dichiarato di voler essere indipendente totalmente dal gas di Mosca a partire dal 2027. Una dichiarazione d’intenti che cozza però con l’accordo turco-bulgaro.
La compagnia turca Botas riceverebbe il gas dalla Russia, tramite il gasdotto Turkstream che attraversa il Mar Nero. Altri paesi fornitori della Botas sono Iran e Azerbaigian, mentre per il gas liquefatto le forniture provengono da tutto il mondo.
Il punto nodale è che la Bulgaria è un paese europeo e starebbe ricevendo gas russo indirettamente utilizzando una società intermediaria turca. L’accordo, scrive il DIE Welt, è stato firmato dal governo provvisorio della Bulgaria che si era detto preoccupato per la sicurezza degli approvvigionamenti, dopo che la Russia aveva interrotto le esportazioni di gas lo scorso anno. Secondo i termini dell’accordo – che non sono stati pubblicati ma che sono stati resi noti dal giornale “Politico” – l’ente statale bulgaro per il gas Bulgargaz può importare dalla Turchia 1,85 miliardi di metri cubi di gas all’anno. L’accordo non viola le leggi dell’UE: secondo Bruxelles, il diritto alle infrastrutture del gas deve essere assegnato tramite gara d’appalto quando attraversano i confini dell’UE. Tuttavia, ciò non si applica ai contratti con Paesi terzi come la Turchia. Tuttavia, si teme che le aziende bulgare e turche vengano favorite a scapito dei loro concorrenti europei.
A gennaio, la Federazione europea per il commercio dell’energia (EFET) ha avvertito in una lettera aperta che l’accordo manca di trasparenza. “L’accesso discriminatorio alla capacità di fornitura” ostacola la concorrenza nel libero mercato bulgaro. In Bulgaria oggi il nuovo governo ha dichiarato che l’accordo non doveva essere firmato e ha ordinato un’indagine ufficiale. Per ora, tuttavia, il contratto rimane in vigore.
Bulgaraz ha, invece, dichiarato a Politico che “la condizione fondamentale” per le gare d’appalto nell’ambito di questo accordo è che “l’origine delle forniture deve essere esclusivamente da Paesi non colpiti da sanzioni, embarghi o altre restrizioni commerciali”.
A ottobre scorso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva annunciato di aver raggiunto un accordo con il suo omologo russo Vladimir Putin per fare della Turchia un “hub del gas” per rifornire l’intero continente.
L’ex ministro dell’Energia russo e presidente dell’Associazione russa dei produttori di petrolio e gas, Yuri Shafranik, ha dichiarato a Politico che l’UE probabilmente continuerà ad acquistare gas attraverso paesi terzi anche se in misura ridotta rispetto al periodo pre-guerra.
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