“Il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri è una delle eccellenze più rappresentative dell’Italia. Ogni giorno, da 55 anni, gli uomini e le donne del TPC sono i più strenui custodi del patrimonio della Nazione. Grazie al loro supporto, il Ministero della Cultura sta continuando, con decisione e impegno, a recuperare il vasto patrimonio culturale illecitamente sottratto nel tempo. Continueremo a supportare il lavoro del TPC per rendere sempre più efficace la sua preziosa azione”.
Lo dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in occasione del 55esimo anniversario dell’istituzione del Comando Carabinieri TPC, avvenuta il 3 maggio 1969.
L’Italia è stata la prima Nazione al mondo a disporre, prima della Convenzione UNESCO del 1970 che consigliava agli Stati aderenti di adottare misure finalizzate a contrastare l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero dei beni trafugati, di un reparto specializzato, dedito alla sicurezza e alla salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico.
Sorto inizialmente nell’ambito del Ministero della Pubblica Istruzione, il Comando è attualmente alle dipendenze del Ministero della Cultura quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro. Il Comando, con sede a Roma in Piazza Sant’Ignazio, dispone di 300 militari specializzati che, in collaborazione con le altre forze di polizia e con gli uffici centrali e periferici del MiC, si occupa di rimpatriare beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal territorio nazionale, di individuare violazioni di norme che tutelano il paesaggio, di verificare le misure di sicurezza anticrimine in musei, biblioteche, archivi e di effettuare servizi di prevenzione dei reati in aree archeologiche sensibili.
Nel 2023 il TPC ha recuperato 105.474 opere d’arte per un valore complessivo stimato di 264.055.727 euro. Dalla sua istituzione i Carabinieri TPC hanno restituito oltre tre milioni di beni culturali ai legittimi proprietari, sia pubblici che privati.
I militari del Comando, dal 1980, gestiscono anche la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, un sistema informatico che contiene documenti su ogni attività repressiva e preventiva nei confronti del patrimonio culturale e informazioni descrittive e fotografiche sui beni da ricercare di provenienza italiana ed estera. Con più di 7.900.000 oggetti censiti, di cui 1.200.000 da recuperare, e più di 770.000 immagini memorizzate, rappresenta il più grande database mondiale dedicato al patrimonio illecitamente sottratto.
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