L’audace contro-invasione dell’Ucraina in Russia

di Massimiliano D’Elia

Con un attacco altamente mobile, fugace, che sfrutta veicoli e difese aeree forniti dall’Occidente, Kyiv invia un messaggio chiaro ai suoi alleati: il loro supporto non è vano. La sorpresa dell’Ucraina con la contro-invasione nella regione russa di Kursk rappresenta l’avanzata più significativa da entrambe le parti dalla rapida liberazione di territori occupati dai russi nella regione di Kharkiv a fine 2022. È una mossa audace, ma anche una scommessa enorme. Distogliere alcune delle migliori truppe ucraine dalla difesa del fronte orientale potrebbe sembrare imprudente. Tuttavia, se Kyiv riesce a evitare che si trasformi in un’impresa eccessivamente costosa, i benefici potenziali superano i rischi.

Questa offensiva rappresenta una svolta nelle dinamiche della guerra, influenzando non solo il conflitto tra Russia e Ucraina, ma anche le relazioni internazionali. L’invasione di un territorio russo internazionalmente riconosciuto da parte dell’Ucraina segna un momento storico, poiché è la prima volta dalla seconda guerra mondiale che la Russia viene attaccata su terra da forze straniere. Questa azione ha messo in discussione la percezione della Russia come potenza militare invincibile, destabilizzando il senso di sicurezza non solo all’interno dei confini russi ma anche nei paesi vicini. I paesi NATO, in particolare quelli situati vicino ai confini russi, stanno monitorando da vicino la situazione, considerando le possibili implicazioni per la loro sicurezza collettiva.

Gli alleati occidentali dell’Ucraina, in particolare Stati Uniti e Regno Unito, hanno pubblicamente sostenuto il diritto di Kyiv a difendersi, compreso il diritto di portare la guerra sul territorio russo come risposta agli attacchi subiti. Questo sostegno rafforza l’unità dell’Occidente contro l’aggressione russa, ma rischia di esacerbare ulteriormente le tensioni tra la NATO e Mosca. In un contesto globale già segnato da rivalità geopolitiche, l’escalation potrebbe portare a un ulteriore irrigidimento delle posizioni, rendendo più difficile il ritorno a un dialogo diplomatico.

Dal punto di vista militare, l’offensiva ucraina ha dimostrato una capacità di coordinamento e mobilità notevole. Utilizzando mezzi corazzati e sistemi di difesa aerea avanzati forniti dall’Occidente, come i carri armati Leopard 2, gli F-16 e i sistemi di difesa Patriot, l’Ucraina ha potuto condurre un’operazione rapida e efficace. Questa capacità di proiettare forza oltre i propri confini, pur essendo limitata, indica che l’Ucraina sta evolvendo le sue capacità militari grazie alla formazione e all’equipaggiamento ricevuto dai paesi NATO.

Un altro aspetto critico è l’uso strategico dell’intelligence e della guerra elettronica. Le forze ucraine hanno probabilmente fatto uso di droni e satelliti per monitorare i movimenti russi e identificare punti deboli nelle difese, permettendo loro di colpire in modo efficace e mirato. Inoltre, l’invasione ha sottolineato l’importanza della guerra asimmetrica e delle operazioni psicologiche, sfruttando la sorpresa e la confusione per ottenere vantaggi immediati. Sarebbero circa 130mila i russi fatti evacuare dai confini e dalle proprie case dalle autorità di Mosca.

Tuttavia, questa operazione non è priva di rischi. La logistica rappresenta una sfida significativa per l’Ucraina, che potrebbe avere difficoltà a mantenere le linee di rifornimento così lontano dai suoi confini. Inoltre, la Russia potrebbe intensificare l’uso della forza aerea e dei missili a lungo raggio per neutralizzare i guadagni ucraini, mettendo a dura prova la capacità di Kyiv di mantenere le posizioni conquistate.

Le conseguenze a lungo termine di questa incursione potrebbero essere profonde e multiple. Dal punto di vista diplomatico, l’offensiva ucraina potrebbe influenzare i futuri negoziati di pace. Controllare porzioni di territorio russo darebbe a Kyiv una leva significativa nei colloqui, permettendo al governo ucraino di negoziare da una posizione di forza. Tuttavia, il rischio è che Mosca, vedendo il proprio territorio minacciato, possa rifiutare qualsiasi tipo di negoziato, preferendo un’escalation del conflitto.

Sul fronte interno russo, l’incursione potrebbe erodere ulteriormente il sostegno popolare al governo di Putin, soprattutto se l’esercito russo non riuscisse a respingere rapidamente le forze ucraine. La perdita di controllo su parte del territorio russo potrebbe portare a tensioni politiche interne, con possibili ripercussioni sulla stabilità del regime. Inoltre, potrebbe spingere Mosca a rafforzare la sua presenza militare lungo altri confini, aumentando il rischio di conflitti in altre aree come la regione baltica o il Caucaso.

Infine, sul piano economico, un prolungamento del conflitto con nuove incursioni potrebbe avere ripercussioni gravi. Le sanzioni internazionali contro la Russia potrebbero essere ulteriormente inasprite, mentre i costi della guerra aumenterebbero sia per la Russia che per l’Ucraina. Questo potrebbe portare a un peggioramento delle condizioni economiche in entrambi i paesi, con ripercussioni anche sui mercati globali, soprattutto nel settore energetico e delle materie prime.

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