di Andrea Pinto
L’attacco ucraino a Mosca del 21 agosto 2024 è stato uno dei più significativi dall’inizio del conflitto, con il lancio di numerosi droni contro la capitale russa e altre regioni strategiche. Questo raid rappresenta una chiara escalation nell’uso di droni da parte dell’Ucraina, confermando l’intensificarsi della loro strategia offensiva.
Secondo le autorità russe, i droni ucraini sono stati intercettati in varie aree della regione di Mosca, tra cui Podolsk, vicino all’aeroporto di Domodedovo, causando il temporaneo blocco dei voli in diversi scali, tra cui Vnukovo e Domodedovo. Questo attacco ha causato ritardi e cancellazioni di voli, aumentando la tensione nella capitale.
Oltre agli attacchi diretti, l’Ucraina ha colpito infrastrutture critiche russe. Un esempio è l’incendio scoppiato in un deposito di petrolio a Proletarsk, nella regione di Rostov, che ha richiesto l’intervento di numerosi vigili del fuoco, alcuni dei quali sono rimasti feriti. Questo deposito era già stato colpito da droni pochi giorni prima, e l’escalation degli attacchi mostra la vulnerabilità delle infrastrutture russe.
Nel frattempo, l’offensiva ucraina nella regione di Kursk continua a mietere vittime. Secondo fonti locali, più di 30 civili sono stati uccisi e oltre 140 sono rimasti feriti dall’inizio dell’offensiva il 6 agosto. La regione di Kursk, importante per le sue risorse industriali, è diventata un campo di battaglia chiave, con le forze ucraine che avanzano su più fronti, conquistando villaggi e tagliando le vie di rifornimento russe.
In questo contesto, la conquista della cittadina di Sudzha da parte degli ucraini segna un punto di svolta. Le forze russe sembrano in difficoltà nel respingere gli attacchi, e il distretto di Glushkovsky potrebbe essere il prossimo obiettivo di Kiev, con circa 3.000 soldati russi intrappolati nella zona.
Le forze russe hanno risposto cercando, senza successo, di bombardare Kiev con una squadriglia di 10 aerei-kamikaze. Il Cremlino ha annunciato di aver preso il villaggio di Zhelanne nella regione orientale di Donetsk mentre una massiccia offensiva aerea da Mosca colpiva la parte orientale dell’Ucraina con due missili balistici Iskander-M/Kn-23 e un razzo X59/X-69 oltre a 69 droni Shaheed. In uno dei bombardamenti è rimasto ucciso un quindicenne che si trovava nei pressi di un bar nel villaggio ucraino di Malokaterynivka, a Zaporizhzhia. Per proteggere la popolazione, Kiev sta pianificando di evacuare 45.000 residenti dalla regione di Sumy.
Secondo il Pentagono, citato dall’agenzia Bloomberg, nessuno dei contendenti ha gli «asset» per lanciare una grande offensiva contro il rivale. Ci si trova i fronte ad un pantano in cui i due avversari non riescono a sfondare le linee come vorrebbero. Le alleanze giocheranno, quindi, un ruolo fondamentale specialmente per la Russia. Non a caso Vladimir Putin è andato in Cecenia per incontrare il leader del Caucaso, Ramzan Kadyrov, che ha rivelato di «aver schierato oltre 47.000 combattenti nell’area delle operazioni militari speciali, inclusi circa 19.000 volontari». Mano tesa allo Zar pure da Pechino con l’amicizia tra Russia e Cina definita «fattore stabilizzante» sulla scena internazionale.
Questi sviluppi indicano una chiara intensificazione del conflitto, con Kiev che cerca di sfruttare al massimo le sue capacità tecnologiche per colpire in profondità il territorio russo e destabilizzare le retrovie nemiche. La Russia, di contro, ha terreno facile per estendere la portata della sua invasione in Ucraina. Iniziative che non portano ad una svolta nel conflitto ed allontanano sempre più il processo di pace.
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