Dibattito Harris-Trump finisce 1 a 0

   

di Emanuela Ricci

Oltre alle questioni politiche, il dibattito ha avuto un forte impatto simbolico. Quando Harris e Trump sono saliti sul palco per la prima volta insieme, la vicepresidente ha esteso la mano per una stretta formale, un gesto che Trump ha accettato, segnando un momento storico: era la prima stretta di mano in un dibattito presidenziale dal confronto tra Trump e Hillary Clinton nel 2016. Tuttavia, la tensione tra i due è stata evidente per tutta la durata del dibattito. Trump ha spesso deriso Harris e, in alcuni momenti, ha cercato di distogliere l’attenzione dai temi chiave, parlando dei suoi comizi e vantandosi delle dimensioni del suo pubblico. Harris, al contrario, ha mantenuto un tono deciso ma rispettoso, ridendo a volte delle dichiarazioni di Trump, ma senza mai perdere la concentrazione.

Fin dall’inizio, Harris ha adottato una tattica ben studiata, facendo leva su dichiarazioni che sapeva avrebbero scatenato la reazione emotiva di Trump. Definendolo un “disastro” in politica estera e facendo riferimento alla sua sconfitta nelle elezioni del 2020 con 81 milioni di voti contro di lui, quelli presi da Biden. Lo ha descritto come un leader “debole” e “incapace di accettare la realtà della sua sconfitta,” mettendo in risalto i suoi numerosi guai legali.

Una delle accuse più rilevanti è stata quella legata alla gestione dell’immigrazione. Harris ha criticato duramente Trump per aver affossato una riforma bipartisan sull’immigrazione e ha sottolineato le sue politiche fallimentari, che hanno diviso il Paese e peggiorato la crisi al confine. Trump, in risposta, si è difeso con una teoria complottista sui migranti haitiani che, a suo dire, “mangiano cani e gatti” nelle città americane come Springfield, Ohio. Questa affermazione assurda ha portato Harris a ridicolizzare le sue argomentazioni.

Aborto. Un altro punto focale del dibattito è stato l’aborto, dove Harris ha attaccato direttamente Trump per aver nominato i giudici della Corte Suprema che hanno annullato le protezioni federali previste da Roe v. Wade. La vicepresidente ha evidenziato casi di donne vittime di stupro o di aborti spontanei, a cui è stata negata l’assistenza medica per paura di possibili conseguenze legali. Ha descritto una situazione tragica in cui una donna, che aveva subito un aborto spontaneo, è stata lasciata a sanguinare nel parcheggio di un ospedale, in attesa di cure che tardavano ad arrivare. Harris ha quindi criticato l’ipocrisia di Trump, che si dichiara moderato sull’aborto ma è responsabile di aver portato il tema nelle mani di legislazioni statali estremamente restrittive.

Trump ha cercato di difendersi sostenendo che la sua decisione di rimettere l’aborto nelle mani dei singoli stati fosse “ciò che tutti volevano”, ma Harris ha sottolineato la disconnessione tra la sua visione e la realtà delle conseguenze negative per le donne.

Economia. Sul fronte economico, Harris ha criticato l’ex presidente per aver favorito le grandi aziende e i miliardari con i suoi tagli fiscali, dimenticando la classe media e le piccole imprese. Ha delineato un piano che prevede agevolazioni fiscali per le famiglie americane e supporto alle piccole imprese, sottolineando che Trump, al contrario, ha sempre anteposto i suoi interessi personali e quelli dei ricchi. “Trump non ha alcun piano per voi,” ha dichiarato Harris, guardando direttamente nella telecamera.

Politica estera e sicurezza nazionale. Nel dibattito sulla politica estera, Harris ha criticato la gestione di Trump nei confronti di leader stranieri come Vladimir Putin e Kim Jong-un, accusandolo di avere una pericolosa simpatia per i dittatori. Harris ha sottolineato che tali leader sperano in una sua rielezione perché sanno di poterlo manipolare con lusinghe e favori. Trump, in risposta, ha rivendicato il suo successo nel costringere i paesi della NATO a pagare di più e ha affermato che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia non sarebbe mai avvenuta sotto la sua amministrazione. Tuttavia, Harris ha insinuato che, se rieletto, Trump potrebbe facilmente cedere ai desideri di Putin, mettendo a rischio la sicurezza dei paesi confinanti con l’Ucraina, come la Polonia.

Il conclusione il dibattito ha dimostrato chiaramente le differenze tra i due candidati. Kamala Harris si è presentata come una leader pragmatica, concentrata sui bisogni degli elettori e sulle politiche future per migliorare il Paese. Trump, invece, ha ribadito la sua visione catastrofica dell’America, ripetendo le sue teorie del complotto e dimostrando una mancanza di piani concreti per il futuro. Se da un lato ha cercato di galvanizzare la sua base elettorale con discorsi incendiari, dall’altro ha mancato di offrire soluzioni credibili ai problemi sollevati. Questo dibattito potrebbe rivelarsi decisivo nella corsa alle elezioni del 2024, consolidando Harris come una figura forte e preparata, capace di affrontare non solo Trump, ma anche le sfide che attendono gli Stati Uniti nei prossimi anni.

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