Missili a lungo raggio in Russia e Putin agita lo spettro del nucleare

di Aniello Fasano

Il presidente Biden e il Primo Ministro inglese Starmer hanno discusso se autorizzare l’Ucraina a lanciare armi occidentali a lungo raggio in profondità nel territorio russo. Biden e Starmer nell’incontro alla Casa Bianca hanno preso tempo sul via libera all’autorizzazione, riaffermando il loro sostegno all’Ucraina, ma lasciando Kiev sulle spine per la mancata autorizzazione di poter colpire il territorio russo con missili a lungo raggio occidentali. La Gran Bretagna, dal canto suo, ha già segnalato più volte agli Stati Uniti “di essere ansiosa di consentire all’Ucraina di utilizzare i suoi missili a lungo raggio “Storm Shadow” per colpire obiettivi militari russi lontani dal confine ucraino” e avrebbe voluto che Biden sostenesse il piano di inviare i missili britannici. Attualmente è consentito a Kiev di colpire obiettivi russi solo nelle aree occupate dai russi e in alcune regioni di confine russe direttamente collegate alle operazioni di combattimento. La mossa potrebbe aiutare l’Ucraina a mantenere la linea dopo aver conquistato il territorio russo, come ha fatto durante la sua incursione a sorpresa nella regione russa di Kursk. Il leader laburista ha dichiarato che il piano sarà discusso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York la prossima settimana “con un gruppo più ampio di persone”.

Le dichiarazioni di fuoco dal Cremlino non si sono fatte attendere e il presidente Putin giovedì dichiarava “che consentire all’Ucraina di attaccare il territorio russo con missili a lungo raggio equivale a “far si’ che i paesi della NATO siano in guerra con la Russia”.

A margine dell’incontro alla Casa Bianca tra Biden e Starmer, è stata “espressa profonda preoccupazione” sulla fornitura di armi letali alla Russia da parte di Iran e Corea del Nord, e per il sostegno della Cina alla base industriale russa. Starmer ha descritto come una “significativa escalation” l’acquisizione di più di 200 missili balistici Fath-360 dall’Iran. L’Occidente teme che queste armi, insieme alle altre fornite della Nord Corea, aumenteranno enormemente la capacità di Putin di colpire l’Ucraina con precisione.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto di aumentare gli aiuti al suo Paese in un momento in cui aumentano gli attacchi aerei russi sul territorio. Ha dichiarato, inoltre, che ha intenzione di incontrare Biden questo mese per presentargli “un piano per la vittoria” dell’Ucraina. Resta sempre difficile capire quale potrebbe essere seriamente la reazione del Cremlino. In 31 mesi di guerra le spaventose invettive del Cremlino si sono sempre ridimensionate a stretto giro. Nei primi mesi di guerra, Biden era riluttante a fornire artiglieria HIMARS all’Ucraina, poi carri armati Ml Abrams, jet da combattimento F-16 e ATACMS a corto e poi lungo raggio. Ma in ogni caso, Putin sembrava sempre meno desideroso di intensificare la guerra rispetto a quanto inizialmente creduto. In primavera, per la prima volta, è stato approvato il permesso all’Ucraina di sparare all’artiglieria russa e ad altri obiettivi appena oltre il confine russo, per evitare di dare alle forze di Putin un rifugio per attaccare città e paesi intorno a Kharkiv. Ma colpire le aree di confine è essenzialmente un’operazione difensiva, diversamente, permane la preoccupazione di usare gli ATACMS americani per colpire a più di 60 miglia dalla Russia. 

Il nuovo ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha sostenuto che l’incursione di Kursk ha dimostrato che le linee rosse della Russia erano semplicemente dei bluff che avevano rallentato gli sforzi occidentali per aiutare l’Ucraina. Con l’incursione di Kursk, ha sostenuto Umerov, l’Ucraina ha dimostrato di poter invadere e persino occupare il territorio russo senza innescare la Terza guerra mondiale. Ma i funzionari americani affermano che è troppo presto per giungere a questa conclusione, perché ci sono molti modi in cui Putin può reagire.

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