Tana De Zulueta, Capo dell’Osce di Vienna ha risposto all’ANSA sulle elezioni “democratiche” in Turchia. “Una contesa “estremamente disuguale” con una “preponderanza schiacciante sui media dei partiti del ‘si””, un numero “senza precedenti” di giornalisti arrestati ma anche di esponenti dell’opposizione, come il terzo partito del Paese, il pro-curdo Hdp, praticamente dimezzato.
E poi lo stato d’emergenza che ha limitato “le liberta’ fondamentali per l’esercizio democratico” come quella di associazione, di assemblea e di espressione, e la decisione di contare anche le schede non timbrate, presa a spoglio gia’ iniziato, che ha rimosso “una salvaguardia importante per l’integrita’ del voto”. “E’ stata una contesa estremamente disuguale, con una preponderanza schiacciante sui media dei partiti del ‘si” e cioe’ dei partiti del Governo e del capo dello Stato in particolare”, ha detto De Zulueta nella giornata in cui ha presentato le conclusioni della missione Osce attese da tutti i Governi europei. L’altro “grosso problema” e’ stata “la legge d’emergenza, eccezione in vigore da luglio dell’anno scorso, con ricadute importanti per le liberta’ fondamentali per l’esercizio democratico come la liberta’ associazione, di assemblea e di espressione”. Tra i giornalisti “ci sono stati molti arresti, un numero senza precedenti per questo Paese e anche a livello internazionale, molti media chiusi e un gran numero di dipendenti statali licenziati, e in molti casi arrestati”. E questo ha avuto ricadute sulla campagna “perche’ tra gli arrestati c’e’ quasi la meta’ del gruppo parlamentare del terzo partito del Paese, il pro-curdo Hdp”. Un altro limite constatato dall’Osce e’ che la legislazione non prevede che lo Stato fornisca agli elettori informazioni imparziali: “Nessun organo dello Stato ha questo compito, nemmeno il servizio pubblico radiotelevisivo e pertanto l’informazione e’ delegata ai partiti, il che, in un referendum costituzionale, rischia di escludere opinioni molto rilevanti come quelle del mondo accademico”. Per quanto riguarda infine la questione delle schede senza timbro ugualmente conteggiate, “la decisione fu presa in violazione della legge” quando “lo spoglio era gia’ iniziato, e questo costituisce la rimozione di una salvaguardia importante per l’integrita’ del voto e anche fuori tempo massimo”.
L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE – Organization for Security and Co-operation in Europe nella terminologia inglese) è un’organizzazione regionale per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa che conta, attualmente, 57 paesi membri ed è, pertanto, la più vasta organizzazione regionale per la sicurezza.
Sicuramente la politica attuata dal leader turco Erdogan poco ha a che fare con la politica di pace, democrazia e prosperità dei popoli, voluta e difesa dalla Nato, dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti d’America. L’auspicato ingresso della Turchia in Europa e una maggiore influenza all’interno della Nato, sono senza dubbio bloccati dalle azioni repressive turche, oramai evidenti a tutti. La Turchia e’ una zona commerciale in continua fase di crescita ed è un ottimo “tappo” di contenimento al fenomeno delle forti migrazioni di massa dai paesi confinanti in conflitto. Per questo l’UE versa circa 10 miliardi di euro all’anno alla Turchia per contenere i citati migranti. Ed è per questo che probabilmente la Comunità internazionale, chiude un occhio di fronte a comportamenti non proprio ortodossi del Governo di Erdogan. Poi, in ottica anti Russia, è più vantaggioso avere la Turchia dalla propria parte. Le elezioni politiche sono una faccenda interna di uno Stato sovrano, tutto il resto è aria fritta, anche il rapporto Osce.
fonte Ansa
foto Sputnik