Ucciso numero uno di Hezbollah, Hassan Nasrallah

di Emanuela Ricci

L’esercito israeliano ha appena annunciato di aver ucciso il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un raid aereo contro il quartier generale del gruppo nei sobborghi meridionali di Beirut. Dopo una serie di attacchi aerei mirati in Libano l’Idf sarebbe riuscita ad ammazzare il numero uno di Hezbollah. Hezbollah non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale per confermare la morte di Nasrallah. Se confermata, sarebbe un evento significativo nel conflitto tra Israele e Hezbollah.

Alcuni indizi fin da ieri annunciavano il “colpo” mortale dell’esercito israeliano. Benjamin Netanyahu (Bibi) ieri si trovava all’Assemblea Generale dell’ Onu a New York per controbattere il dissenso di alcuni paesi stranieri alla condotta della guerra di Tel Aviv a Gaza ed ora in Libano. Netanyahu ha dovuto però lasciare i lavori presso l’Onu, per rientrare con urgenza in patria per seguire direttamente gli esiti dello strike contro il quartier generale di Hezbollah.

Alcune fonti ben informate sostengono che il leader israelino Netanyahu abbia condotto l’operazione militare direttamente da un albergo newyorkese. La circostanza del rientro “repentino” di Bibi fa pensare che fin da ieri si sapeva della morte di Nasrallah: si doveva però gestire la comunicazione e la condivisione dell’evento con gli alleati. Occorreva, quindi, sedersi al tavolo con il proprio gabinetto di guerra per decidere come eventualmente proteggersi da una improvvisa escalation, per via della inevitabile rappresaglia di tutti i proxy di Teheran, se non proprio della risposta diretta dell’Iran. Il portavoce del Pentagono Sabrina Singh ha comunque fatto sapere: “Gli Stati Uniti non sono coinvolti in questa operazione e non avevano avuto preavviso”. Gli Usa quindi sostengono di non essere a conoscenza del bombardamento pesante israeliano a Beirut con ordigni penetranti aventi cariche esplosive, complessive, di una tonnellata. Una potenza enorme in grado di far collassare, come un castello di sabbia, il grosso building, ritenuto dal Mossad il luogo dove si nascondeva il quartier generale di Hezbollah. Ma soprattutto si era certi della presenza di Hassan Nasrallah.

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