Dall’11 al 13 ottobre a Viterbo, per proseguire il 18 e 19 ottobre a Zagarolo, si svolgerà la prima edizione del “Festival Economia della Cultura”, manifestazione che promuove il ruolo centrale della produzione culturale e creativa come volano di crescita economica e sociale dei territori.
L’appuntamento è organizzato dalla Regione Lazio e realizzato da Lazio Innova, con il patrocinio del Ministero della Cultura, dei Comuni di Viterbo e Zagarolo e dell’Università della Tuscia.
Alla presentazione, che s’è tenuta ieri a Roma, nella sala Spadolini del Collegio Romano, sono intervenuti: Alessandro Giuli, Ministro della Cultura; Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio; Alessandro de Pedys, direttore generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Chiara Frontini, sindaco di Viterbo; Emanuela Panzironi, sindaco di Zagarolo; Francesco Marcolini, presidente di Lazio Innova.
L’economia della cultura nel Lazio, con Roma come suo principale centro turistico e culturale, contribuisce per circa il 15% alla filiera nazionale e il 7,6% all’intera economia regionale, con un valore aggiunto di oltre 15 miliardi di euro. Lo studio “Io sono Cultura 2023” della Fondazione Symbola evidenzia come gli occupati del settore nel Lazio sono 205 mila, pari al 13,2% del sistema nel suo complesso e al 7,3% dell’occupazione regionale.
Nella distribuzione regionale del settore culturale e creativo italiano il Lazio è al secondo posto con circa 35.000 imprese, pari al 12,3% del totale. Mentre in termini di specializzazione il Lazio è al primo posto tra le regioni italiane sia per valore aggiunto con il 4,9% che per occupazione con il 4,8%.
“Sarà sempre più centrale parlare di economia della cultura soprattutto in termini di occupazione e sviluppo. È nostro dovere sostenere le realtà di successo, in particolare quelle culturali di cui il Lazio è ricco e a cui questa iniziativa vuole dare visibilità, lanciando un segnale a tutta l’Italia: non c’è crescita e progresso se non si prende atto del grande potenziale culturale nazionale. Quando una Regione come il Lazio mette a disposizione un panorama di personalità culturali così elevato e riesce ad attrarre il mondo della diplomazia e della ricerca, dimostra che si può e si deve fare sistema ovvero stare insieme, essere collegati dal punto di vista non soltanto territoriale. Proprio in occasione del recente G7 della Cultura abbiamo ribadito l’importanza fondamentale della cooperazione internazionale quale elemento vitale per stabilire una rete di diplomazia culturale il cui effetto è anche quello di generare un indotto economico e occupazionale”, ha dichiarato il Ministro Giuli.
“Abbiamo voluto realizzare questo Festival che unisce economia e cultura, due dimensioni strettamente interconnesse della nostra società che possono arricchirsi reciprocamente se gestite in modo sinergico e sostenibile. Per questo abbiamo voluto coinvolgere tutti gli attori che concorrono insieme alla crescita del settore culturale, una risorsa strategica in termini di crescita per occupazione, ricchezza diffusa, innovazione e competitività. È una sinergia che favorisce anche l’attrazione turistica e che valorizza l’identità regionale, contribuendo al rafforzamento del posizionamento del nostro territorio a livello nazionale e internazionale. Il Festival Economia della Cultura ci offre un’occasione straordinaria per promuovere nel Lazio la filiera delle imprese culturali, creando nuove professioni e nuovi posti di lavoro”, ha dichiarato la Vicepresidente della Regione Lazio, Angelilli.
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