Mark Rutte, nuovo Segretario Generale della NATO

di Aniello Fasano

Queste le parole di Mark Rutte, neo segretario generale della Nato, durante le dichiarazioni congiunte con il segretario uscente Jens Stoltenberg. “E’ difficile distinguere tra le priorità. Ovviamente, l’Ucraina è in cima alla lista, ma dobbiamo anche fare di più in termini di difesa collettiva e deterrenza, dobbiamo investire di più, colmare le lacune e cercare di raggiungere tutti gli obiettivi che la Nato ha fissato. Dobbiamo fare di più per assicurarci di costruire davvero sulle partnership Nato che sono state stabilite nel corso degli anni, anche in Estremo Oriente. Penso che siano tutte ugualmente importanti, ma ovviamente l’Ucraina è in cima ai nostri pensieri”, ha aggiunto Rutte prima della cerimonia del passaggio di consegne.

L’olandese Mark Rutte, da ottobre sostituisce il norvegese Jens Stoltenberg, in carica da dieci anni. Preceduto dalla fama di costruttore di consenso, che andava al lavoro in bicicletta quando era primo ministro olandese, è apprezzato per i suoi rapporti semplici, diretti e cordiali “Sentiamo già una nuova corrente”, nota qualche diplomatico europeo. Sotto la sua guida, i Paesi Bassi sono stati molto attivi nel sostenere l’Ucraina, senza entrare in guerra contro la Russia. E  proprio con questa moderazione ha raccolto quel consenso, tra i 32 membri dell’Alleanza, che lo ha fatto prevalere sugli avversari.

Come riporta Le Figaro, la Francia aveva posto la condizione che il nuovo Segretario della NATO provenisse dall’Unione Europea per favorire i coordinamenti per la creazione della Difesa Europea. Ma su questo tema così delicato c’è tantissimo lavoro da fare. La visione di Stoltenberg era un po’ diversa secondo quanto riferisce l’ex diplomatico Pierre Vimont “se non lo ha impedito, non ne è mai stato un accanito sostenitore“. C’era il timore di creare inutili duplicazioni tra le due entità, e in alcune dichiarazioni criticava le intenzioni dei Ventisette in questo ambito. Il norvegese pochi giorni prima di lasciare il suo incarico aveva dichiarato che “l’Unione Europea non può difendere l’Europa. L’80% delle spese per la difesa della NATO provengono da partner che non sono membri dell’UE”.

Per tanti versi è vero, senza gli Stati Uniti la NATO non potrebbe  sostenersi. Sono queste le sfide che attendono Mark Rutte. Soprattutto dal 5 novembre, data delle elezioni presidenziali americane. Tante cose si capiranno e sarà più facile determinare la strada da seguire. L’ipotesi di un ritorno di Trump alla Casa Bianca mette in seria discussione tanti progetti e sfide future. La presidenza Trump, tra il 2016 e il 2020 e l’invasione russa dell’Ucraina hanno già rappresentato una scossa elettrica molto forte per la NATO.

Chiaramente le spese si sono moltiplicate, i dispiegamenti sul fianco orientale dell’Europa hanno mobilitato diverse centinaia di migliaia di soldati in allerta e la presenza militare americana nel continente è aumentata da 65.000 a 100.000 uomini. Potrebbe essere il 2% del Pil un livello minimo per il sostentamento. Ma la situazione economica del Vecchio Continente attraversa una fase complicata, fatta di restrizioni di bilancio, difficile quindi per l’Europa essere pronta ad affrontare un possibile disimpegno americano dalla NATO.

Una vittoria di Donald Trump potrebbe anche incrinare la posizione di resistenza nei confronti della Russia di Vladimir Putin, in particolare tra i governi dominati dai cosiddetti partiti populisti. La maggior parte del sostegno arriva direttamente dagli Stati Uniti e dagli europei. Ma la NATO può contribuire a porre fine al conflitto. “Il futuro dell’Ucraina è nella NATO”, ha dichiarato la settimana scorsa Lens Stoltenberg all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, davanti a Zelenskyj. Rutte da subito si è recato a Kiev, ribadendo la convinzione che l’Ucraina sia “più vicina che mai alla NATO”.

Al di là delle promesse, la prospettiva dell’integrazione dell’Ucraina nell’Alleanza potrebbe rientrare nelle carte dei negoziati di pace. Zelenskyj potrebbe ottenere l’adesione e la tutela dall’articolo 5, a discapito di importanti sacrifici territoriali.

Subscribe to our newsletter!

Mark Rutte, nuovo Segretario Generale della NATO

| ATTUALITA', EVIDENZA 2 |