di Emanuela Ricci
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha compiuto un nuovo tour a Bruxelles, partecipando al Consiglio Europeo e incontrando i leader della NATO, con al centro il suo “piano della vittoria”. Durante i colloqui, ha sottolineato la necessità di accelerare l’approvazione del prestito da 50 miliardi di dollari e l’urgenza di ricevere armi a lungo raggio per respingere la Russia. L’ingresso di Kiev nella NATO è uno dei punti chiave del suo piano, ma è stato accolto con divisioni, con leader come Robert Fico e Viktor Orbán che hanno espresso preoccupazioni.
Zelensky ha tenuto colloqui bilaterali con i leader del formato Quint (USA, Regno Unito, Francia, Germania, Italia) per garantire supporto militare, in particolare missili a lungo raggio. Tuttavia, si attende una risposta definitiva dopo le elezioni americane. Il presidente Biden ha anche messo in guardia su una possibile escalation del conflitto, sostenendo che la Corea del Nord stia preparando 10.000 soldati per aiutare la Russia.
A Berlino, un vertice con Biden, Scholz, Macron e Starmer si concentrerà su entrambe le crisi in corso: la guerra in Ucraina e quella a Gaza. Biden ha dichiarato di essere speranzoso per un cessate il fuoco a Gaza, dopo la morte di Yahya Sinwar, leader di Hamas. Giorgia Meloni, assente dal vertice, si è recata invece in Giordania e Libano.
La recente presentazione del piano per la vittoria di Volodymyr Zelensky al Consiglio Europeo a Bruxelles rappresenta un momento decisivo per il futuro dell’Ucraina e la sicurezza dell’Europa. Il piano, articolato in cinque punti principali, mira a garantire la vittoria dell’Ucraina nella guerra contro la Russia e a consolidare la sua adesione alla NATO, rafforzando al contempo la difesa collettiva europea.
I Cinque Punti del Piano
- Adesione alla NATO: Zelensky ha ribadito l’importanza cruciale dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO, considerato un passaggio chiave per assicurare la pace in Europa. Questo consoliderebbe la difesa comune contro la Russia, dimostrando il fallimento delle politiche di Putin.
- Estensione del conflitto nel territorio russo: Zelensky ha chiesto agli alleati occidentali di revocare le restrizioni sui missili a lungo raggio, permettendo attacchi a obiettivi strategici in Russia. Questo servirebbe a far comprendere alla popolazione russa le conseguenze della guerra, mentre operazioni difensive congiunte verrebbero attuate con i vicini europei.
- Deterrenza strategica non nucleare: Il piano prevede la creazione di una capacità di deterrenza in Ucraina attraverso la produzione di armi avanzate, finanziate dagli alleati occidentali. Questo garantirebbe che l’Ucraina possa difendersi autonomamente anche dopo la guerra.
- Sfruttamento delle risorse naturali: L’Ucraina vuole sfruttare le proprie risorse, come uranio e litio, in collaborazione con gli alleati occidentali, per rafforzare l’industria della difesa e consolidare la propria posizione geopolitica.
- Sicurezza post-bellica: Il piano prevede che l’Ucraina mantenga un esercito altamente addestrato e numeroso anche dopo la guerra, capace di contribuire alla difesa collettiva europea grazie all’esperienza acquisita sul campo.
Le reazioni internazionali sono state contrastanti. Mentre l’Europa sembra favorevole all’adesione dell’Ucraina alla NATO, preoccupazioni restano per l’intensificazione del conflitto, in particolare con i piani di attacco sul suolo russo. La Russia ha criticato aspramente il piano, definendolo una provocazione orchestrata dagli Stati Uniti.
In un contesto di crescente pressione, Zelensky ha sottolineato che il conflitto deve concludersi con una sconfitta totale della Russia, escludendo qualsiasi congelamento della guerra o concessioni territoriali. La sua proposta potrebbe dunque segnare una svolta decisiva nelle relazioni tra l’Ucraina e l’Occidente, ponendo le basi per una futura pace fondata su una sicurezza collettiva rafforzata.
Tutto è rimandato dopo le elezioni americane di novembre prossimo.
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