Il nuovo volto della guerra moderna, un conflitto che si combatte con occhi puntati sugli schermi, con droni che inseguono, sorvegliano e attaccano. Nell’era dei droni, il campo di battaglia è diventato uno spazio tecnologico dove la creatività e l’ingegnosità possono fare la differenza contro forze numericamente superiori
di Emanuela Ricci
Nel cuore della guerra tra Russia e Ucraina, i droni ucraini si stanno rivelando un’arma letale contro le truppe russe. Il Washington Post ha raccontato le imprese operative di alcuni piloti di droni ucraini, alcuni giovanissimi che in un contesto senza guerra sarebbero degli eccellenti giocatori di videogames. Un pilota di 29 anni, con il suo attacco denominato “fokus” riesce a colpire soldati russi nascosti tra la vegetazione oppure in un bagno all’aperto. L’esplosione li ha uccisi, e mentre osservava la scena registrata dal drone, ha commentato ironicamente: “Sono tornati da dove venivano”. Da circa un anno e mezzo il 29enne ha ucciso quasi 300 soldati russi
Altri piloti di droni ucraini hanno numeri ancora più alti e sono balzati alla cronaca come i combattenti più pericolosi sul campo di battaglia moderno, equiparabili ai mitraglieri o ai cecchini di un tempo. In questa guerra tecnologica, i droni sono come videogiochi resi reali, in cui l’abilità e la rapidità di pensiero dei piloti ucraini possono, per certi versi, fermare l’avanzata dell’esercito russo.
Giovani e abili, nonostante la guerra
Contrariamente all’immagine tradizionale del soldato forte e muscoloso, molti dei piloti di droni ucraini sono giovani, abili con i videogiochi e dotati di riflessi rapidi. In un contesto in cui le munizioni di artiglieria scarseggiano, l’Ucraina ha deciso di affidarsi a questi “Rambo nerd” per respingere i soldati e i mezzi corazzati russi.
L’Ucraina è la prima nazione a integrare unità di droni in quasi tutte le sue brigate militari. Questi team di piloti rappresentano una vera e propria subcultura creativa, con propri centri tecnologici e fabbriche di bombe.
Sebbene la Russia abbia un numero maggiore di droni, l’Ucraina vanta piloti più qualificati e una tecnologia più avanzata. La funzione di pilota di droni è ambita per la relativa sicurezza rispetto ad altri ruoli in prima linea. Tuttavia, la guerra a distanza non è priva di momenti drammatici, come spiega uno dei piloti di droni: “Vedere esplodere una testa non è un bel vedere e lascia comunque il segno.“
Droni e creatività contro l’invasore
Il successo dell’Ucraina nell’uso dei droni si basa sull’innovazione e sull’uso di piccoli droni FPV (First Person View), ovvero droni controllati con l’ausilio di visori, dotati di un raggio di circa 20 chilometri e in grado di trasportare fino a 4 chilogrammi di esplosivo. Alcuni droni più grandi, soprannominati dai russo “Baba Yaga”, possono trasportare fino a quattro bombe e ritornare alla base per ricaricarne altre.
Le unità come Yasni Ochi funzionano come piccole startup: hanno centri di comando, scuole di addestramento e persino tavoli da ping-pong. Volkov preferisce considerarsi un “produttore musicale” e i suoi uomini delle “boy band,” un’analogia che sottolinea l’ambiente creativo e informale del suo team. Molti piloti di droni non hanno esperienza militare, ma hanno sviluppato metodi di riparazione e personalizzazione degli equipaggiamenti a pochi chilometri dal fronte.
Bombe fatte in casa e tecnologia di recupero
Nella regione di Kharkiv, in alcune case di campagna riconvertite in laboratori, i soldati rimuovono e fondono esplosivi di vecchi ordigni sovietici per creare bombe più leggere e potenti da attaccare ai droni. Gli ingegneri adattano anche sistemi di guida recuperati da bombe russe, che consentono di colpire con più precisione.
La domanda di droni armati è aumentata drammaticamente alla fine dello scorso anno, quando le munizioni di artiglieria cominciavano a scarseggiare. Questo ha portato all’impiego di piloti come “Farmer,” un ventisettenne che preferisce uccidere piuttosto che osservare da lontano. In questa guerra, molti droni mirano a singoli soldati e operano in zone di battaglia disseminate di veicoli bruciati e costruzioni distrutte.
La crudezza della guerra
I piloti di droni come raccontano di osservare da vicino le reazioni dei soldati nemici, che spesso cercano di scappare o addirittura fingono di essere morti. “Vedi il terrore nei loro occhi mentre il drone si avvicina, poi la rassegnazione2. “Sollevano le mani, quasi a dire: ‘Sono finito.’” Per molti piloti, questa è una realtà necessaria per difendere l’Ucraina, ma il lavoro non è privo di dilemmi morali. “A volte vedi che pregano, si disperano,” dice, “ma io devo andare avanti. So che ci sono anche madri ucraine che piangono.”
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