Mosca lancia un missile balistico intercontinentale: accuse dall’Ucraina, il Cremlino tace

Kiev ha accusato Mosca di aver lanciato per la prima volta un missile balistico intercontinentale (ICBM) contro il territorio ucraino. Secondo le autorità ucraine, l’arma in questione sarebbe progettata per trasportare sia testate convenzionali sia nucleari, con la capacità di colpire obiettivi a migliaia di chilometri di distanza.

Interpellato sull’accaduto, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, si è limitato a dichiarare di non avere “nulla da dire su questo argomento”, evitando qualsiasi conferma o smentita. Questo atteggiamento ha sollevato ulteriori interrogativi, alimentando le preoccupazioni internazionali.

Se confermata, l’azione segnerebbe una escalation significativa nel conflitto tra Russia e Ucraina, ormai in corso da oltre due anni. L’uso di un ICBM, un’arma tradizionalmente associata alla capacità di attacco strategico su vasta scala, rappresenterebbe un passaggio critico, spingendo ulteriormente il conflitto verso una dimensione globale.

L’accusa ucraina potrebbe scatenare una forte reazione internazionale. La comunità occidentale, già impegnata a sostenere Kiev con forniture di armi e assistenza economica, potrebbe interpretare questo presunto lancio come un segnale di chiusura da parte di Mosca verso i tentativi di dialogo diplomatico.

Gli esperti sottolineano che l’impiego di un missile balistico intercontinentale in un conflitto regionale sarebbe altamente inusuale, suggerendo una possibile strategia di intimidazione da parte russa. Rimangono da verificare le accuse ucraine, ma l’episodio getta ulteriore ombra su un conflitto che continua a mietere vittime e a destabilizzare la sicurezza globale.

La situazione è in rapida evoluzione. Le autorità ucraine e le agenzie di intelligence internazionali stanno monitorando da vicino la vicenda, mentre la pressione sul Cremlino aumenta per fornire una risposta chiara.

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