Escalation in Ucraina prima delle trattative di pace

di Aniello Fasano

Il conflitto in Ucraina accelera verso una nuova escalation con il Cremlino che accusa l’amministrazione uscente di Joe Biden di contribuire a intensificare la drammaticità della guerra in corso. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha affermato che gli Stati Uniti stanno “gettando benzina sul fuoco” e il lancio dei missili a lunga gittata, inglesi e statunitensi, da una parte e del missile intercontinentale dall’altra lo dimostrano. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha accusato Washington di voler fare in modo “che le operazioni militari continuino non solo quest’anno, ma anche il prossimo” e il Pentagono di “essersi affrettato  a cercare di trasferire ciò che rimane degli aiuti militari al regime di Kiev prima dell’insediamento del presidente Trump”. Ha continuato sostenendo che “questi fatti confermano la necessità dell’operazione militare russa in corso Ucraina, un intervento per denazificare e smilitarizzare il paese, nonché per eliminare le minacce provenienti dal territorio ucraino”.

Nel contesto di queste tensioni, il Cremlino ha sottolineato l’importanza della sua dottrina nucleare, esprimendo la volontà di prevenire un conflitto nucleare globale, ed ha invitato gli altri paesi a astenersi da azioni provocatorie. “Ci aspettiamo che gli altri Paesi assumano la stessa posizione responsabile astenendosi in azioni provocatorie” ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov citato dall’agenzia Ria Novosti.

Intanto in Ucraina, la città natale del presidente Zelensky, Kryvyj Rih, è stata colpita da attacchi che hanno causato almeno 15 feriti, tra cui due adolescenti. Gli attacchi si sono verificati nella regione di Dnipropetrovsk, aumentando la preoccupazione per la sicurezza delle popolazioni locali.

L’effetto dei raid russi si è fatto sentire anche a Zaporizhzhia con il danneggiamento delle linee elettriche con gli attacchi missilistici dei giorni scorsi. La centrale nucleare è nuovamente a rischio di blackout, lasciando l’impianto con una sola linea di trasmissione funzionante, con la seria minaccia per la sicurezza dell’impianto e per la possibilità di incidenti nucleari. A preoccupare non è solo Zaporizhzhia, ma anche altre strutture nucleari ucraine, come quelle di Khmelnytskyi e Rivne, che hanno ridotto la produzione di energia a causa degli attacchi russi. Greenpeace ha avvertito che la rete elettrica ucraina è a “rischio elevato di guasti catastrofici“, un tema confermato anche dal direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Rafael Grossi.

La Lituania, intanto, ha deciso di stanziare 5 milioni di euro per supportare il sistema energetico ucraino, destinando i fondi all’installazione di centrali fotovoltaiche in istituzioni educative, mediche e civili. Questo contributo, seppur simbolico rispetto alla gravità del conflitto, rappresenta un segno tangibile del sostegno internazionale a Kiev. La situazione in Ucraina continua a essere caratterizzata da un’escalation di violenze, da un’incessante lotta per il controllo delle risorse energetiche e da una crescente preoccupazione per la sicurezza nucleare, mentre la comunità internazionale si mobilita in vari modi per sostenere l’Ucraina, sia a livello umanitario che energetico.

Subscribe to our newsletter!

Escalation in Ucraina prima delle trattative di pace

| EVIDENZA 4, MONDO |