TikTok sotto accusa per il ruolo nelle elezioni in Romania: Bruxelles minaccia un’indagine

Bruxelles ha minacciato di avviare un’indagine su TikTok a causa della presunta incapacità della piattaforma di prevenire la diffusione di disinformazione e campagne elettorali non autorizzate, durante le elezioni presidenziali in Romania.

La Commissione Europea ha confermato ieri che l’autorità nazionale per i media in Romania ha richiesto un’indagine ufficiale al regolatore europeo riguardo al ruolo di TikTok. Il candidato di estrema destra, Călin Georgescu, diventato virale sulla piattaforma cinese, ha inaspettatamente ottenuto il maggior numero di voti al primo turno delle elezioni presidenziali di domenica scorsa.

Secondo il vicepresidente del regolatore, Valentin-Alexandru Jucan, il reclamo romeno accusa TikTok di aver utilizzato algoritmi che avrebbero “amplificato” i contenuti di Georgescu a discapito degli altri candidati.

In base al Digital Services Act (DSA) dell’UE, TikTok è classificata come una “piattaforma online molto grande” e, di conseguenza, ha l’obbligo di valutare e mitigare i rischi sistemici legati ai processi elettorali. “Se la Commissione sospetta una violazione basata sulle prove a nostra disposizione, potrebbe avviare un procedimento per verificare la conformità di TikTok agli obblighi del DSA“, ha dichiarato Bruxelles al Financial Times.

Le aziende che violano la legge rischiano multe fino al 6% del loro fatturato globale annuo. TikTok, di proprietà della ByteDance, ha registrato un fatturato annuo di 110 miliardi di dollari nel 2023.

TikTok respinge le accuse

TikTok ha negato ogni illecito, affermando di aver applicato in modo “rigoroso” un codice di condotta volontario contro la disinformazione elettorale. Ha, inoltre, dichiarato di aver collaborato “proattivamente” con la commissione elettorale rumena per promuovere informazioni affidabili sulle elezioni.

Prima del voto, la commissione elettorale di Bucarest aveva ordinato a Georgescu di rimuovere video dai social media non segnalati come contenuti della propria campagna elettorale. Sebbene il candidato abbia ridotto i messaggi di campagna sul suo canale TikTok ufficiale, molti video virali sono stati condivisi da account di fan anche il giorno delle elezioni.

Secondo una fonte vicina alla vicenda, TikTok ha ricevuto la segnalazione della commissione elettorale, riguardo alcuni video privi di indicatori di campagna e ha agito entro 24 ore, superando i requisiti previsti dalla legge rumena.

Sospetti di finanziamenti illeciti

Il Primo Ministro romeno Marcel Ciolacu ha dichiarato martedì che per una campagna online così efficace sarebbe stata necessaria una spesa considerevole, potenzialmente in violazione dei limiti nazionali. Ciolacu ha sollevato dubbi sulla possibilità di finanziamenti esteri e ha chiesto alle autorità di indagare per prevenire episodi simili nel ballottaggio dell’8 dicembre.

Il presidente uscente della Romania, Klaus Iohannis, ha convocato un consiglio di sicurezza straordinario per affrontare le potenziali minacce all’infrastruttura informatica elettorale.

Georgescu, che in passato aveva espresso ammirazione per il presidente russo Vladimir Putin, ha negato qualsiasi legame con la Russia, sostenendo di non aver speso “nemmeno un euro” per la sua campagna.

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