La nomina di Rimtalba Jean Emmanuel Ouedraogo rappresenta un cambio di rotta significativo nel governo del Burkina Faso, ma lascia ancora aperti interrogativi sulla direzione politica del Paese e sulla gestione della crisi jihadista. La comunità internazionale osserva con attenzione, mentre il Burkina Faso, insieme ai partner dell’AES, cerca di definire un nuovo equilibrio regionale
Il capo della giunta militare del Burkina Faso, il capitano Ibrahim Traoré, ha nominato Rimtalba Jean Emmanuel Ouedraogo come nuovo Primo Ministro. La decisione, annunciata ieri tramite decreto presidenziale, arriva un giorno dopo lo scioglimento del governo e la rimozione dell’ex premier Apollinaire Joachim Kyelem de Tambela, in carica dal 2022.
La nomina di Ouedraogo rafforza ulteriormente la figura del giornalista e stretto alleato di Traoré. Prima di ricoprire ruoli governativi, Ouedraogo ha diretto la televisione di Stato del Burkina Faso come caporedattore e successivamente direttore. Dopo il colpo di Stato del settembre 2022, Traoré lo aveva scelto come ministro delle Comunicazioni e portavoce del governo, ruoli che Ouedraogo ha mantenuto attraverso tre rimpasti ministeriali.
La destituzione di Kyelem de Tambela, avvenuta senza spiegazioni ufficiali, segna un ulteriore rimescolamento all’interno del governo militare, che sta affrontando una complessa situazione politica e di sicurezza. Kyelem de Tambela aveva guidato tre governi successivi dal momento in cui Ibrahim Traoré aveva preso il potere con un colpo di Stato nel settembre 2022, rovesciando il precedente leader della giunta militare, Paul-Henri Sandaogo Damiba.
Da quando ha assunto il controllo del Paese, Traoré ha portato il Burkina Faso a una decisa rottura con l’ex potenza coloniale, la Francia, spostando la sua politica estera verso nuove alleanze, in particolare con la Russia. Questo allineamento strategico ha trovato ulteriore conferma con la formazione dell’Alleanza degli Stati del Sahel (AES), che include anche Mali e Niger, altri due Paesi governati da giunte militari. L’AES mira a contrastare la crescente violenza jihadista che, a partire dal 2012, ha destabilizzato la regione del Sahel.
La violenza jihadista, esplosa inizialmente nel nord del Mali, si è estesa rapidamente al Burkina Faso, aggravando una crisi umanitaria e di sicurezza senza precedenti. Secondo i dati forniti dal gruppo di monitoraggio ACLED, il conflitto ha causato finora la morte di circa 26.000 persone e ha costretto oltre due milioni di civili a fuggire dalle proprie case.
Ouedraogo, figura di spicco della comunicazione nel Paese e noto per la sua fedeltà a Traoré, assume ora l’incarico di Primo Ministro in un momento cruciale. La sua leadership sarà determinante per affrontare le sfide interne, consolidare il controllo della giunta militare e rafforzare le nuove alleanze internazionali, mentre il Burkina Faso continua a lottare per la stabilità e la sicurezza.
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