Il cargo russo Ursa Major è affondato nel Mar Mediterraneo tra Spagna e Algeria a seguito di un’esplosione nella sala macchine. Dei 16 membri dell’equipaggio, 14 sono stati tratti in salvo e trasferiti a Cartagena, in Spagna, mentre due risultano ancora dispersi.
L’armatore della nave, Oboronlogistika, ha dichiarato che l’incidente è stato causato da un “atto di terrorismo”.
La Ursa Major, costruita nel 2009, era diretta al porto di Vladivostok, trasportando due grandi gru portuali sul ponte. Oboronlogistika, affiliata al Ministero della Difesa russo, ha riferito che la nave trasportava attrezzature specializzate destinate al porto di Vladivostok e componenti per nuovi rompighiaccio.
L’incidente è avvenuto in acque internazionali tra Spagna e Algeria. Le autorità spagnole hanno ricevuto una segnalazione di emergenza il 23 dicembre, inviando due navi e un elicottero per le operazioni di soccorso. Successivamente, una nave da guerra russa è arrivata sul posto per coordinare le operazioni.
La nave, precedentemente nota come Sparta III, era stata sanzionata dagli Stati Uniti nel 2022 per il suo coinvolgimento nelle operazioni logistiche militari russe. In passato, aveva partecipato alla “Syrian Express”, una rotta di rifornimento per le forze russe in Siria.
Le autorità russe hanno avviato un’indagine per determinare le cause dell’esplosione, mentre le operazioni di ricerca per i due membri dell’equipaggio dispersi sono ancora in corso.
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