SpaceX, Cingolani sul Foglio: le nostre esigenze riguardano l’oggi. Starlink e Iris² potranno un giorno dialogare tra loro

Ruggiero Montenegro su Il Foglio ha intervistato l’ad di Leonardo Roberto Cingolani sulla vicenda SpaceX di Elon Musk. Il numero uno della holding italiana ha evidenziato il ritardo dell’Italia e dell’Europa nel settore dei satelliti a bassa orbita, sottolineando l’urgenza di dotarsi di tecnologie avanzate per soddisfare esigenze civili e militari. “Il rischio è restare indietro mentre gli altri si attrezzano”, ha dichiarato, aggiungendo che tutti i Paesi europei stanno già valutando sistemi satellitari per migliorare le comunicazioni sicure.

Tra le opzioni sul tavolo, secondo Cingolani, spicca SpaceX di Elon Musk, con la sua costellazione Starlink di oltre 6.000 satelliti già operativi, ma non è l’unica realtà da considerare. Anche Jeff Bezos, con il progetto Kuiper, rappresenta un’opzione da monitorare. “Le cose cambiano in fretta in questo settore”, ha spiegato Cingolani, sottolineando che Leonardo, in sinergia con i ministeri e il governo, gioca un ruolo cruciale nella definizione di soluzioni a breve termine.

Cingolani ha confermato di aver discusso della questione con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un incontro a Palazzo Chigi. “Non ci sono contratti firmati o accordi chiusi, ha chiarito, aggiungendo che la priorità è garantire comunicazioni sicure e protette. Musk rappresenta una possibilità concreta, ma ogni eventuale accordo industriale, ha precisato, dovrà essere preceduto da intese governative e istituzionali per offrire un quadro di garanzie adeguato.

L’attenzione si concentra anche sul progetto europeo Iris², che dovrebbe diventare operativo entro il 2030 con una costellazione di circa 270 satelliti. Tuttavia, i tempi lunghi dell’iniziativa non soddisfano le necessità immediate dell’Italia. “Le nostre esigenze riguardano l’oggi”, ha detto Cingolani, sottolineando che nel frattempo è necessario adottare soluzioni temporanee, come quelle offerte da operatori già operativi come Starlink.

Un eventuale accordo con SpaceX non sarebbe in conflitto con il progetto europeo, secondo Cingolani, perché le due iniziative operano su scale temporali e tecniche diverse. “Le costellazioni satellitari saranno presto in grado di dialogare tra loro, creando una rete sempre più densa ed efficace che beneficerà l’intero pianeta”, ha spiegato.

Leonardo, attraverso la joint venture Telespazio con i francesi di Thales, partecipa attivamente al progetto europeo, ma ha già collaborato con Starlink, stipulando un accordo commerciale nel giugno scorso. Cingolani ha sottolineato che, sebbene allora non ci fossero state polemiche, il coinvolgimento diretto dei governi in questa fase ha attirato maggiore attenzione.

Le preoccupazioni sul coinvolgimento di Elon Musk sono legate al suo stretto rapporto con il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e alla sicurezza dei dati. Cingolani, tuttavia, ha rassicurato sul fatto che l’Italia è in grado di proteggere i segnali trasmessi, grazie alle tecnologie già in possesso del Paese. “Acquistiamo un servizio, ma la sicurezza dei dati è sotto il nostro controllo”, ha ribadito, perchè “noi compriamo un servizio, la banda e i satelliti. Dopodiché spetta al nostro Paese crittare e proteggere i segnali che vengono trasmessi. Sappiamo come si fa e possiamo raggiungere questo risultato attraverso tecnologie di cui siamo in possesso.

Cingolani ha concluso rimarcando l’importanza di muoversi rapidamente per evitare che l’Italia e l’Europa rimangano indietro. “È fondamentale guardarsi intorno e trovare soluzioni immediate, pur mantenendo una visione strategica a lungo termine”, ha dichiarato. Il settore spaziale, con la sua rapida evoluzione, rappresenta una sfida cruciale che richiede decisioni coraggiose e ben ponderate.

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