Scontri per Ramy Elgaml, tensione politica: condanne bipartisan, ma il centrodestra accelera sul ddl sicurezza

Le manifestazioni per la morte di Ramy Elgaml, il giovane di 19 anni deceduto il 24 novembre a Milano durante un inseguimento con i carabinieri, hanno acceso un acceso dibattito politico, mentre gli scontri di piazza continuano a infiammare l’opinione pubblica. La premier Giorgia Meloni, insieme alla maggioranza di governo, ha condannato con fermezza le aggressioni subite dagli agenti durante le proteste. Anche il Partito Democratico, attraverso le parole della segretaria Elly Schlein, ha espresso una ferma condanna verso gli atti violenti, pur invitando la destra a non strumentalizzare la vicenda.

Intanto, il centrodestra spinge per un’accelerazione sul disegno di legge sicurezza, attualmente all’esame delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato. Tra le proposte avanzate, si parla anche di una nuova norma volta a garantire maggiori tutele alle forze dell’ordine, una misura che mira a prevenire situazioni come quella del maresciallo Luciano Masini, il carabiniere indagato per eccesso di legittima difesa dopo aver ucciso un uomo che stava aggredendo lui e altre quattro persone con un coltello. La premier Meloni ha ribadito la necessità di proteggere gli agenti: “Dobbiamo porci il problema che le forze dell’ordine temono di aver fatto il proprio lavoro ed entrano in un calvario”. A sostegno di questa linea si è espresso anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, affermando che sono necessari interventi legislativi per tutelare ulteriormente gli operatori in divisa.

Sul fronte parlamentare, il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha annunciato l’intenzione di richiedere un passaggio diretto del ddl sicurezza in Aula per superare l’ostruzionismo delle opposizioni. Le tensioni tra maggioranza e opposizione emergono anche sui social, dove il partito della premier ha attaccato Elly Schlein chiedendo: “Dove sei?”. Matteo Salvini ha parlato di “criminali rossi” e di “attacchi alle forze dell’ordine”, mentre Maurizio Lupi ha invitato alla moderazione, sottolineando i rischi di “soffiare sul fuoco”. Condanne alle violenze sono arrivate anche dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e dal presidente del Senato, Ignazio La Russa. Il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ha chiesto l’approvazione immediata del ddl sicurezza per garantire maggiore protezione alle forze dell’ordine.

Roberto Vannacci ha puntato il dito contro quella che definisce una “sinistra manesca e rabbiosa”, mentre il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè ha parlato di “guerriglia urbana”. Anche Carlo Calenda, leader di Azione, ha espresso il suo sostegno agli agenti “senza se e senza ma”. Elly Schlein, intervenendo successivamente, ha condannato “la devastazione e le violenze” che, a Bologna, hanno coinvolto anche luoghi simbolici come la Sinagoga e diversi esercizi commerciali, oltre che le forze dell’ordine. La leader del PD ha ribadito la necessità di “piena verità e giustizia per Ramy” e ha chiesto che il suo caso non venga strumentalizzato per giustificare atti violenti o azioni politiche repressive da parte del governo.

Dalla sinistra, Angelo Bonelli dei Verdi ha invitato a seguire l’appello della famiglia di Ramy per respingere ogni forma di violenza, sottolineando l’importanza di manifestazioni pacifiche e chiedendo al governo di non adottare leggi che potrebbero trasformare il Paese in uno “Stato di polizia”. Peppe De Cristofaro, di Alleanza Verdi e Sinistra, ha confermato l’intenzione di opporsi al ddl sicurezza e ha auspicato che la mobilitazione nelle piazze prosegua. Ilaria Cucchi, dello stesso gruppo, ha paragonato gli scontri a quelli dei black bloc durante il G8 di Genova. Davide Faraone, di Italia Viva, ha condannato chi attacca le forze dell’ordine, definendo tali azioni una grave offesa alla memoria di Ramy.

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