Nel suo ultimo discorso di politica estera, il presidente degli Stati Uniti Biden ha tracciato un bilancio dei quattro anni della sua amministrazione, sottolineando come il paese sia riuscito a rafforzare la propria posizione globale. Parlando al Dipartimento di Stato, accolto da un applauso caloroso del segretario Antony Blinken e dei funzionari presenti, il presidente ha dichiarato che gli Stati Uniti e i loro alleati sono oggi più forti economicamente, militarmente e diplomaticamente rispetto ai loro avversari, con un chiaro riferimento alla Cina.
Il presidente ha rivendicato il ritorno dell’America come leader mondiale, rimarcando che Pechino non è riuscita a superare l’economia statunitense e non lo farà mai, secondo le sue parole. Ha inoltre sottolineato l’importanza del mantenimento di un dialogo equilibrato con il leader cinese Xi Jinping, nonostante la competizione strategica tra le due potenze.
Tra i successi evidenziati vi sono anche il ritiro dall’Afghanistan, definito una necessità storica per porre fine a una guerra protrattasi per decenni, e i progressi in Medio Oriente, come l’indebolimento dell’Iran, la caduta di Hezbollah e il collasso del regime di Bashar al-Assad in Siria. Pur riconoscendo le difficoltà legate al ruolo americano nella guerra tra Israele e Gaza, che avrebbe influito negativamente sulle sorti elettorali della candidata democratica Kamala Harris, il presidente ha espresso ottimismo su un possibile accordo di pace.
Nel corso del discorso, il presidente ha lanciato due messaggi chiave al suo successore. Il primo riguarda la NATO: ha evidenziato che ventitré membri dell’Alleanza stanno contribuendo equamente alle spese per la difesa, in contrasto con le affermazioni del presidente entrante. Il secondo messaggio, rivolto direttamente alla questione ucraina, è stato un’esortazione a non abbandonare Kiev, sottolineando come il presidente russo Vladimir Putin abbia fallito nei suoi obiettivi strategici e ribadendo l’indipendenza dell’Ucraina.
Anche in Europa, il tema della sicurezza collettiva è stato al centro delle dichiarazioni del segretario generale della NATO. Durante un’audizione al Parlamento europeo, Mark Rutte ha ribadito la determinazione dell’Alleanza a rispondere con forza a qualsiasi tentativo di aggressione da parte della Russia contro uno dei suoi stati membri, come la Lettonia. Ha sottolineato che la difesa collettiva della NATO coinvolge l’intera organizzazione, dalla potente marina alle forze di terra avanzate e agli aerei da combattimento, inviando un chiaro messaggio a Mosca: qualsiasi attacco contro un membro dell’Alleanza sarebbe considerato un attacco contro tutti.
Rutte ha enfatizzato l’importanza di garantire che nessun cittadino della NATO o dell’Unione Europea si senta di seconda classe, affermando che la difesa collettiva è un principio fondamentale e condiviso. L’inclusione della Finlandia tra i paesi del fianco orientale dell’Alleanza rappresenta un ulteriore rafforzamento della postura di difesa della NATO, che rimane fermamente impegnata a proteggere la sovranità e la sicurezza di tutti i suoi membri.
PER LA TUA PUBBLICITA’ SCRIVI A : info@prpchannel.com
Subscribe to our newsletter!