Manovra da 20 miliardi di euro per le promesse elettorali, sperando in una crescita strutturale

   

In una nota congiunta i partiti di maggioranza annunciano la manovra economica per l’anno 2019, “le misure saranno finanziate con una copertura di circa 20 miliardi di euro, 10 reddito di cittadinanza, 7 Fornero, 2 flat tax, 1 per assunzioni straordinarie nelle forze di polizia.Domani il governo presentera’ il def in Parlamento“.

Evitato lo scontro con Bruxelles, poiché è stato detto che negli anni a venire il valore deficit/pil scenderà ulteriormente , Matteo Salvini, Luigi Di Maio, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Giovanni Tria,  in sala stampa a Palazzo Chigi hanno  elencato le misure della  della legge di Bilancio, lasciando tuttavia incertezze sul quadro  macroeconomico. La nota di aggiornamento al Def, infatti, ancora non e’ stata pubblicata ne’ inviata alle Camere. Di Maio sostiene che è già  stata trasmessa a Bruxelles. Niente tabella e niente dati del Pil, per ora. Solo il debito “che calera’ di 4 punti nel triennio” e del deficit, ritoccato al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021, ma che nel 2019 rimane comunque al 2,4%. Nell’ipotesi formulata da Tria domenica scorsa in una intervista al Sole 24 Ore, partendo da un deficit tendenziale dell’1,2%, i margini di indebitamento per attuare le misure resterebbero stretti, tra i 3 e i 5 miliardi, visto che lo 0,7% (circa 12,5 miliardi) è impegnato per evitare gli aumenti Iva e lo 0,2%, circa 3,4 miliardi, come ha confermato Tria anche oggi, andrà invece agli investimenti, la molla per dare “qualità” alla manovra e spinta alla crescita. Questa voce, uno dei pochi dettagli forniti, arrivera’ a valere poi lo 0,3% del Pil nel 2020 (circa 5 miliardi) e lo 0,4% nel 2021 (6,8 miliardi) portando le risorse aggiuntive per fare ripartire i cantieri a 15 miliardi.

La Lega è soddisfatta affermando  che ci saranno 10 miliardi “verde Lega appunto”, 7 miliardi alla riforma della legge Fornero per le uscite in anticipo di circa 400000 persone  già ad aprile, “senza penalizzazioni, senza paletti, senza limiti, senza tetto al reddito”. 10000, invece, le assunzioni nelle forze dell’ordine e la flat tax per le partite Iva, al 15% fino a 65mila euro, con una seconda aliquota al 20% sul reddito aggiuntivo che potrebbe arrivare però solo il 2020. Confermata anche la mini-Ires sugli utili reinvestiti in azienda per assunzioni e macchinari. Il M5S, invece, si arroga il merito per reddito e pensione di cittadinanza, avendo a  disposizione 9 miliardi, più un miliardo per i centri per l’impiego. E il nuovo strumento dovrebbe partire, secondo Di Maio, entro i primi tre mesi dell’anno. Il vicepremier M5S conferma anche il miliardo e mezzo per risarcire i risparmiatori vittime dei crack bancari e annuncia un taglio “alle agevolazioni delle banche” che potrebbe tradursi in una riduzione della deducibilità degli interessi passivi.

Il ministro dell’economia e finanze GiovanniTria è certo di “accelerare dal prossimo anno la riduzione” del debito, dal 130,9% fino al 126,5% del 2021. Non appena il testo del Def sarà recepito da Bruxelles e dal Parlamento, inizierà l’esame delle cifre, che porterà a fine ottobre al primo giudizio dell’Ue.

La reazione dell’Europa

“Faremo rispettare le regole”, dice il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici, che apprezza il “buon segnale” di calo del deficit rispetto a quando detto giorni fa. Tuttavia, occorre aspettare il 2019 per valutare il deficit strutturale. Non si placa, invece, la retorica con il governo italiano, considerato  “euroscettico e xenofobo”. Secondo la denuncia di Moscovici, vi sarebbe un tentativo di “sbarazzarsi degli obblighi Ue”.

Salvini ha subito replicato, “parla a vanvera, siamo stanchi degli insulti”.

L’attesa è adesso per la reazione dei mercati, che mostrano già segnali positivi con lo spread attestatosi a quota 283.

Le opposizioni 

“E’ una manovra dannosa per il Paese”, dichiara da Fi Maria Stella Gelmini. “Ancora solo chiacchiere e promesse, niente fatti”, attacca dal Pd Ettore Rosato.

Gli indizi che traspaiono fanno pensare che sia una manovra “per mantenere le promesse elettorali”, pochi i fondi destinati alla crescita, i cui valori sono  fondamentali per poter sperare in un aumento  graduale del Pil per poi poter attingere, nei prossimi anni come detto, a nuove risorse per rendere strutturali le misure odierne.