(di Massimiliano D’Elia) Chi non le vive ogni giorno non le può capire. Le Forze Armate sono la sintesi delle capacità di un Paese e viverle ogni giorno, in servizio, è un privilegio unico.
Il 4 novembre si celebra la Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.
Il 4 novembre 1918 entrava in vigore l’armistizio firmato a Villa Giusti (Padova) con l’Impero austro-ungarico.
Il Gen. Armando Diaz, comandante in capo delle Forze Armate italiane, nel bollettino della Vittoria annunciava agli italiani “La guerra contro l’Austria-Ungheria che l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta(…)
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza(…)”.
Trento e Trieste erano ricongiunte all’Italia: Cesare Battisti, Fabio Filzi, Nazario Sauro vedevano compiuto il sogno loro e delle popolazioni italiane delle terre “irredente”.
L’unificazione territoriale, politica e istituzionale dell’Italia era stata interamente realizzata.
Il prezzo pagato per l’unificazione d’Italia costò 600mila morti tra i giovanissimi soldati italiani.
Le Forze armate di oggi hanno ben impresso nel proprio dna quel sacrificio e quello di tanti altri giovani che sul campo hanno perso la vita fino a ieri. Si, perché indossare un’uniforme non significa avere solo un mestiere ma significa qualcosa di più nobile: “poter servire la propria patria fino all’estremo sacrificio”.
Non sono frasi già fatte, ma sono la constatazione che anche il soldato di oggi ha lo stesso piglio e ardimento di quei giovani ragazzi che unificarono l’Italia. Tante le storie che provengono dai teatri operativi all’estero dove i nostri ragazzi non si sono mai tirati indietro, molti hanno perso la vita, tanti altri sono rientrati con la consapevolezza di aver fatto un “grande” lavoro per il proprio Paese. Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri costituiscono un un’unica forza, “formidabile”, che sprizza operatività da tutti i pori. Le dimostrazioni di apprezzamento vengono estese ai comandanti italiani dai comandanti stranieri, americani e inglesi in testa. “The Italian approach” è diventato un “must” tra gli alleati. E’ la capacità unica “italiana” di riuscire ad interagire con le popolazioni civili dei territori martoriati dalle guerre.
Il continuo addestramento dei reparti in Italia e la trasformazione in un esercito professionista è stata la chiave del successo a cui si unisce la continua ricerca di dotare il personale con le migliori capacità disponibili, nonostante le risorse assegnate al dicastero.
Il militare di oggi è un professionista con la “P” maiuscola. Parla almeno una lingua straniera, esce dagli istituti di formazione con un titolo di laurea e ha alle spalle svariate missioni all’estero in ambienti difficili e pericolosi, insomma è la massima espressione di italianità che difende il proprio Paese, con valore ed altissimo spirito di sacrificio.
Le celebrazioni prenderanno il via da Roma con la deposizione di una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto all’Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dal Ministro Elisabetta Trenta, dalle più alte cariche dello Stato e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano.
A tributare gli onori al Capo dello Stato, una Brigata di formazione interforze schierata in Piazza Venezia. Ci sarà anche il tradizionale passaggio delle Frecce Tricolori che coloreranno di verde, bianco e rosso i cieli di Roma ed il sorvolo di cinque elicotteri di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza.
A seguire, la deposizione di una corona d’alloro da parte del Capo dello Stato al Sacrario di Redipuglia.
Al Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, in rappresentanza del Presidente della Repubblica, deporrà una corona d’alloro in onore di tutti i Caduti.
Cuore della giornata sarà la manifestazione a Trieste, caratterizzata da diversi momenti che rievocheranno alcuni fatti significativi della fine della prima guerra mondiale: l’ingresso delle truppe italiane a Trieste e il sorvolo di un velivolo dell’epoca. In programma anche il lancio di un team di paracadutisti militari con il vessillo Tricolore e la presenza di due unità navali della Marina Militare. Chiuderà la manifestazione il passaggio delle Frecce Tricolori.
Per commemorare il “Giorno dell’Unità Nazionale” e “Giornata delle Forze Armate”, sono state infatti organizzate numerose iniziative alle quali ha dato il via il Ministro Trenta lo scorso 18 ottobre a Ostia, incontrando 450 studenti ai quali ha illustrato il significato della ricorrenza.