Il due novembre scorso il Generale dell’Aeronautica Militare Oreste Genta aveva compiuto 107 anni e oggi si è spento un grande uomo e un grande comandante che ha segnato con il suo coraggio e il suo servizio la storia dell’aviazione e dell’Aeronautica militare italiana.
La Forza Armata ha sempre ricordato con orgoglio l’ufficiale pilota che nella sua carriera ha percorso la storia dell’Aeronautica Militare e che ancora nel 2016, con lucidità fuori dal comune, riusciva a percorrere i passaggi storici e decisivi dell’Arma Azzurra e dell’Italia, durante i periodi più bui della seconda guerra mondiale.
In occasione del compimento del 107esimo compleanno il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso, come si evince dal sito istituzionale, aveva rivolto gli auguri, con una affettuosa telefonata.
Il Gen. Rosso aveva manifestato calorosa vicinanza, affetto e profonda ammirazione che tutta l’Aeronautica Militare nutre per l’Ufficiale Pilota che ha percorso la storia dell’Arma Azzurra e dell’Italia.
Il Gen. Genta, commosso e grato per la telefonata ricevuta, ha fatto gli auguri al Gen. Rosso per il prestigioso incarico recentemente ricoperto, chiedendogli di farsi portavoce dei suoi sentimenti di profondo affetto nei confronti dell’Aeronautica Militare.
Incontro con il già Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale Pasquale Preziosa nel 2013
Il Generale Oreste Genta nacque a Frasso Sabino, in provincia di Rieti, il 2 novembre del 1911. Nel 1931 entrò nella Regia Aeronautica come allievo presso la Regia Accademia Aeronautica di Caserta dove frequentò il Corso Leone. Venne promosso Sottotenente il 1 ottobre 1933, e conseguì il brevetto di pilota d’aeroplano il 3 giugno 1934 volando a bordo di un biplano da addestramento Breda Ba.25, ed in seguito quello di pilota militare il 19 febbraio 1935.
Promosso Tenente pilota il 15 luglio 1935, conseguì il brevetto di Osservatore Marittimo il 5 gennaio 1936, prendendo servizio il 1 febbraio 1937 nell’Aviazione dell’Alto Tirreno volando su velivoli idrovolanti Savoia-Marchetti S.59. Dal febbraio 1937 si imbarcò sull’incrociatore leggero Armando Diaz volando a bordo dei ricognitori catapultabili IMAM Ro.43 Maggiolino. Il 16 giugno successivo passò sull’incrociatore pesante Trieste, per passare poi sul Duca degli Abruzzi e quindi sul Pola. Venne promosso Capitano in data 15 luglio 1938.
Nell’aprile 1939 prese parte alle operazioni per l’occupazione dell’Albania e il 16 settembre dello stesso anno fu assegnato alla Scuola di Osservazione Marittima come comandante della 3ª Squadriglia dotata di idrovolanti Savoia-Marchetti S.62.
Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, il 10 giugno 1940, nel mese di luglio assunse il comando della 141ª Squadriglia da Ricognizione Marittima Lontana, di base a Brindisi, ed equipaggiata con gli idrovolanti CANT Z.501 Gabbiano.
Il 13 ottobre 1941 venne trasferito presso il Comando dell’Aviazione per la Marina in Libia, dove assunse il comando della 196ª Squadriglia R.L.M. di base a Bengasi. Il 18 aprile 1942, ai comandi di un idrovolante Z.501, mentre era di scorta ad un convoglio navale, aiutò a respingere un attacco portato da velivoli avversari, e per questo fu decorato con una prima Medaglia d’argento al valor militare. Nell’agosto 1942 prese servizio presso il Comando Aviazione per lo Jonio e Basso Adriatico come comandante della 142ª Squadriglia R.L.M., dotata sia dei CANT Z.501 che dei più potenti trimotori CANT Z.506 Alcione
Promosso Maggiore il 20 ottobre successivo, a partire dal 26 aprile 1943 prese servizio presso lo Stato maggiore della Regia Aeronautica decentrato a Palestrina, Roma.
Giudice presso il Tribunale militare di Taranto, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 rimase in servizio presso l’Italian Co-Belligerent Air Force, e il 27 settembre 1944 assunse il comando del 82º Gruppo Idrovolanti di stanza sull’idroporto Luigi Bologna di Taranto.
Dopo la fine delle ostilità transitò in servizio nella neocostituita Aeronautica Militare, e passato alla Scuola addestramento idro venne promosso Tenente Colonnello il 1 dicembre 1948, imbarcandosi poi sulla nave da battaglia Caio Duilio come Ufficiale di collegamento. Dopo aver frequentato il Corso Superiore presso la Scuola di guerra aerea, nel 1951 venne destinato all’Istituto di Guerra Marittima come insegnante di Arte Militare Aerea.
Promosso Colonnello il 1 febbraio 1952, dopo aver frequentato la Scuola di Volo Senza Visibilità di Latina assunse il Comando del Reparto Volo della 46ª Aerobrigata. Divenne Generale di Brigata Aerea il 12 marzo 1960, e il 15 settembre 1962 assume il comando della 36ª Aerobrigata Interdizione Strategica, equipaggiata con i missili balistici a testata nucleare PGM-19 Jupiter, avente Quartier generale a Gioia del Colle.
Lasciò il prestigioso incarico il 1 luglio 1963, in seguito alla decisione di chiudere la Grande Unità dopo la crisi dei missili di Cuba, per assumere il comando del Settore Aereo della Sardegna. Il 20 novembre 1965 è promosso Generale di Divisione Aerea, e il 31 dicembre 1968 Generale di Squadra Aerea, assumendo il comando della III Regione Aerea di Bari il 18 ottobre 1969. Lasciò il comando della Regione Aerea al Generale Emanuele Annoni il 1 febbraio 1972 e venne posto in posizione ausiliaria, per passare in congedo assoluto il 3 novembre 1984. Dopo la fine della sua carriera militare fu per quattro anni presidente dell’opera Nazionale Figli degli Aviatori (ONFA).
Nel corso della sua lunga e brillante carriera è stato insignito con una serie di importanti e prestigiose onorificenze.
Medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione “Comandante di una Squadriglia, primo pilota a bordo di un apparecchio da R.M. in missione di scorta a.s. ad un nostro importante convoglio, attaccato da tre apparecchi nemici accettava e sosteneva eroicamente l’impari lotta. Ferito insisteva nel combattimento e per tre volte riportava il suo apparecchio contro il nemico che intanto aveva colpito altri due membri dell’equipaggio e gravemente danneggiato i cavi di comando. Deciso a proteggere dal bombardamento il prezioso convoglio aveva finalmente ragione della superiorità numerica avversaria mettendo in fuga gli assalitori. Cielo del Mediterraneo centrale, 28 aprile 1942”.
Medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione: “Comandante di Squadriglia da Ricognizione Marittima, partecipava a numerose missioni di volo di scorta a.s. e di esplorazione su zone di mare particolarmente soggette all’insidia aerea e navale nemica, prodigandosi al buon esito delle missioni. Dava prova di senso del dovere e di sprezzo del pericolo. Cielo del Mediterraneo e dell’Africa Settentrionale Italiana, luglio 1940 – XVIII – giugno 1942 – XX”.
Medaglia di bronzo al valor militare con la seguente motivazione: “Comandante di Squadriglia da ricognizione marittima, partecipava a numerose missioni di guerra. Capo Equipaggio nel corso di una missione di scorta ad un nostro convoglio, veniva attaccato da numerosi apparecchi nemici. Con l’apparecchio colpito in varie parti, riusciva a disimpegnarsi e concalma esemplare, si portava nuovamente sulla zona delle ricerche dando le relative segnalazioni sui naufraghi di un piroscafo colpito. Esempio di attaccamento al dovere e di elevate virtù militari. Cielo dello Jonio, 30 agosto 1942- 2 maggio 1943”.
- Croce di guerra al valor militare “Cielo dello Jonio, 30 agosto 1942- 2 maggio 1943”.
- Croce al merito di guerra
- Medaglia commemorativa della Campagna di Spagna (1936-1939)
- Medaglia commemorativa della spadella spedizione in Albania
- Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-1943
- Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana (27 dicembre 1969)
- Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare
- Croce d’oro per anzianità di servizio