L’Eurogruppo, rinitosi ieri, prende atto dei pareri negativi sulla manovra economica italiana e non fa, tuttavia, alcun riferimento al debito eccessivo. I ministri delle Finanze hanno raccommandato all’Italia di introdurre le misure necessarie per rispettare il Patto di stabilità e si sono mostrati soddisfatti del continuo dialogo tra Roma e Bruxelles. Soddisfazione espressa anche dal vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis.
Pierre Moscovici ha spiegato, invece, che “resta ancora uno scarto significativo tra la valutazione dell’Italia e le richieste del Patto di Stabilità”. Per questo motivo, Bruxelles continuerà “a preparare le decisioni” sulla procedura per debito eccessivo. Il Corriere della Sera, secondo un membro comunitario spiega che c’è grande desiderio da parte italiana di evitare una procedura di infrazione, consci anche che ciò comporterà uno sforzo strutturale e quindi un deficit inferiore al 2,2%.
Vittime sacrificali potrebbero essere proprio la riforma pensionistica e il reddito di cittadinanza, secondo un’altro membro comunitario.
Il premier italiano Giuseppe Conte, tuttavia, faceva notare ieri sera, “non sto lavorando a un deficit sotto al 2% del Pil”.
Altra feccenda che potrebbe giovare, in un certo senso all’Italia, è la questione francese con i “gilet gialli”. La protesta, come visto, ha assunto toni non più accettabili tant’è che Macron potrebbe essere costretto a chiedere di sforare il deficit francese, oltre il 3 per cento. Una conseguenza che potrebbe incitare altri cittadini europei ad alzare il livello di protesta, compresa l’Italia. Tuttavia semmai la richiesta francese fosse avanzata in Commissione, potrebbe costituire un ottimo assist per far digerire meglio l’esigenza italiana di un deficit al 2,4 per cento.
Prossimo appuntamento a Bruxelles 19 dicembre, a meno di un rinvio al 2019 con la prossima riunione dell’Ecofin che si terrà il 22 gennaio.