L’era del turismo tra le stelle è iniziata. Nella serata di giovedì è andato nello spazio a 82 chilometri di quota, 3 volte oltre il muro del suono lo spazioplano SpaceShip2, battezzato “VSS Unity” della Virgin Galactic, la compagnia di Richard Branson.
Dopo che sette “turisti spaziali” avevano ottenuto negli anni scorsi la possibilità di andare nello spazio sulla Stazione Spaziale Internazionale (ma uno per volta, e in missioni governative), ora inizia l’era degli “aerotaxi”dello spazio, come SpaceShip2, che potrà portare in volo sub-orbitale fino a 6-7 passeggeri. Il volo di giovedì sera, è stato solo il primo test, con a bordo i due piloti, gli esperti Mark Stucky e C.J. Sturkow.
Il costo del biglietto è di 250.000 dollari e la prenotazione è arrivata da facoltosi e alcuni Vip: tra di loro, anche l’attore Leonardo Di Caprio.
Lo spazio plano è stato portato ad alta quota da un velivolo-madre più grande, poi sganciato, e grazie al suo potente propulsore a combustibile liquido ha infine raggiunto lo spazio. C’è molta Italia in questo programma. Tra il team dei piloti della Virgin Galactic c’è anche un italiano, pilota di professione, Nicola Pecile. E ben presto, forse già nel 2019, potrebbero volare (oltre ai primi turisti) anche ingegneri sperimentatori per effettuare test scientifici nei 5 o 6 minuti di assenza di peso; grazie ad un accordo della Virgin con l’ASI, l’Italia avrà uno spazio porto, a Grottaglie (Taranto), mentre uno dei centri di controllo volo a terra sarà quello di “Altec” con sede a Torino.