I mezzi di trasporto dello Stato della Città del Vaticano utilizzeranno il gasolio a basso impatto ambientale Eni Diesel+ e a breve gli esercizi di ristorazione del Vaticano conferiranno l’olio alimentare esausto alle bioraffinerie di Venezia e Gela
Intesa tra Eni e il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano per l’economia circolare. S.E.R. Mons. Fernando Vérgez Alzaga, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di Eni, hanno siglato oggi un accordo di collaborazione che implica da un lato l’utilizzo del biodiesel di alta qualità e basso impatto ambientale prodotto e commercializzato da Eni da parte dei mezzi di trasporto dello Stato della Città del Vaticano e, dall’altro, la raccolta entro breve tempo degli oli vegetali esausti prodotti dai servizi di ristorazione della Città del Vaticano e la loro destinazione alle bioraffinerie di Eni. L’olio alimentare, dopo il processo di purificazione e rigenerazione, sarà impiegato per produrre il gasolio Eni Diesel+ a servizio dei mezzi del Vaticano limitando, grazie alle eccellenti qualità del prodotto, l’inquinamento atmosferico generato dalle emissioni di veicoli a gasolio.
L’iniziativa consente di implementare un circuito virtuoso di economia circolare che prevede il riutilizzo di un rifiuto, destinandolo alla produzione di biocarburanti nella bioraffineria Eni di Venezia, a Porto Marghera, la prima raffineria convenzionale al mondo riconvertita in bioraffineria grazie a una tecnologia proprietaria Eni che consente di produrre combustibili più puliti e di alta qualità. La bioraffineria di Venezia produce biocarburanti dal maggio 2014 utilizzando quote sempre maggiori di oli alimentari esausti, grassi animali e altre materie prime di scarto in sostituzione degli oli vegetali certificati per la sostenibilità; entro il primo trimestre 2019 sarà avviata anche la bioraffineria di Gela, frutto della medesima conversione.
La scelta di Eni, precursore a livello mondiale nella produzione di biocombustibili da materie prime di scarto, è stata validata da test condotti nei laboratori di Eni e dell’Istituto Motori del CNR: le prove a banco hanno dimostrato che l’utilizzo di Eni Diesel+ riduce fino al 40% le emissioni inquinanti, in particolare gli ossidi di azoto, il particolato primario e secondario e soprattutto le particelle ultrafini. Inoltre Eni Diesel+, grazie all’alto potere calorifico e alla presenza di un additivo detergente, permette di mantenere pulito il motore e ridurre gli interventi di manutenzione, migliora l’efficienza di combustione e consente di ottenere una riduzione dei consumi fino al 4%.