Un recente articolo del Washington Post ha fornito nuovi dettagli sull’operazione che lo US Cyber Command (il comando del Pentagono, fortemente collegato alla NSA, deputato al cyber warfare) ha messo in atto contro la russa Internet Research Agency (IRA).
La IRA, un’azienda con sede a San Pietroburgo, nota a molti anche come “fabbrica di troll”, è accusata di condurre propaganda filo-russa su stampa on-line e social network, spesso usando innumerevoli account falsi, e di interferire con la politica e le elezioni USA.
Sapevamo che nell’ottobre dello scorso anno, durante le elezioni di mid-term americane, il Cyber Command aveva lanciato attacchi per dissuadere la Internet Research Agency dal compiere azioni di disturbo. Oggi sappiamo che in quel frangente i cyber-militari USA sono riusciti a scollegare totalmente la IRA da Internet, sia durante il giorno delle votazioni sia per le 24 ore successive.
A quanto sembra sono state raccolte testimonianze dove gli stessi dipendenti della Internet Research Agency (un articolo parla di 1.000 persone in un’unica sede già nel 2015) si lamentavano con gli amministratori di sistema per i disservizi subìti.
L’azione, guidata direttamente dal capo del Cyber Command e della NSA Gen. Paul M. Nakasone, è servita anche per dare una “forte” risposta alle frequenti infiltrazioni attribuite a Mosca, lasciando intendere al Cremlino che anche il Pentagono è in grado di intervenire con azioni mirate di disturbo all’interno dei confini russi.