Un funzionario del governo ha dichiarato che il ministero degli Esteri turco ha convocato oggi l’ambasciatore belga ad Ankara dopo che un tribunale belga ha bloccato il processo a circa 30 persone con presunti legami con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).
La convocazione è stata decisa dopo che la corte d’appello di Bruxelle ha decretato che gli imputati non potrebbero essere perseguiti per aver partecipato alle attività di un gruppo terroristico perché ha affermato che il PKK non è un’organizzazione terroristica.
La legge belga afferma che l’etichetta del terrorismo non si applica alle forze impegnate in un conflitto armato, anche se il gruppo è stato etichettato tale dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti e dalla Turchia da quanto ha intrapreso, negli anni ’80, un’insurrezione in Turchia che, ad oggi, ha provocato la morte di circa 40.000 persone.
Il ministero degli Esteri turco ha detto oggi che la sentenza della corte belga non è accettabile.
“Questa decisione, così com’è, fornisce alle organizzazioni terroristiche un’area di sfruttamento molto pericolosa”, ha affermato il ministero.
Il ministero degli Esteri ha convocato questa mattina l’ambasciatore belga, Michel Malherbe, al quale è stato comunicato il disagio del governo Turco per la decisione presa dalla corte belga.
A seguito del fallito colpo di stato militare tentato nel 2016, le relazioni tra Turchia e stati dell’Unione Europea sono peggiorate tanto che Ankara ha accusato l’Europa di non sostenere il paese in modo adeguato e di ospitare persone presumibilmente coinvolte nel tentativo di golp, – così come il PKK.