Huawei ha comunicato di aver raggiunto un record di utile e crescita internazionale nel 2018: “nonostante un ambiente difficile” segnato dalla campagna di boicottaggio statunitense ai suoi danni”. Lo riporta l’agenzia di stampa italiana Nova.
La compagnia nel 2018 ha conseguito un fatturato globale di 721,2 miliardi di yuan (circa 105,2 miliardi di dollari), in crescita del 19,5 per cento su base annua, mentre l’utile netto è aumentato del 25,1 per cento raggiungendo 59,3 miliardi di yuan (8,8 miliardi di dollari), secondo il rapporto annuale di Huawei del 2018.
Huawei ha investito molto in ricerca e sviluppo l’anno scorso, 101,5 miliardi di yuan (15 miliardi di dollari), pari al 14,1 per cento dei suoi ricavi di vendita. Negli ultimi dieci anni, la spesa di ricerca e sviluppo di Huawei ha superato i 480 miliardi di yuan (71 miliardi di dollari).
Huawei ieri ha ottenuto un altro successo grazie alle decisionoi della Commissione europea sul tema della sicurezza delle reti 5G, che non prevede alcun divieto esplicito all’adozione di apparecchi e sistemi elettronici Huawei.
Lo ha riferito la stessa azienda tramite una nota, spiegando che “Huawei comprende le preoccupazioni relative alla sicurezza informatica che i regolatori europei hanno sollevato. Huawei è ansiosa di contribuire al quadro europeo della sicurezza informatica su una base di comprensione reciproca”. “Siamo fermamente impegnati a continuare a lavorare con tutti i regolatori e partner per rendere il lancio del 5G in Europa un successo“, ha affermato Abraham Liu, rappresentante principale di Huawei presso le istituzioni europee.
La reazione di Huawei segue la presentazione, da parte della Commissione europea di un’ampia strategia tesa a garantire che le future reti 5G europee siano protette dalle minacce informatiche. Nonostante la crescente pressione degli Stati Uniti, che chiedono l’esclusione di Huawei dalla rete europea 5G, la Commissione Europea ha lasciato la decisione all’arbitrio dei singoli Stati membri. La Commissione europea ha stabilito che ogni Stato membro dovrebbe completare una valutazione interna del rischio delle infrastrutture di rete 5G entro la fine di giugno 2019. A livello europeo, gli Stati membri dovrebbero scambiarsi informazioni e completare una valutazione coordinata del rischio entro il 1 ottobre 2019. Su tale base, gli Stati membri concorderebbero su una serie di misure da attuare poi a livello nazionale.
Secondo la Commissione Ue, gli Stati membri hanno il diritto di escludere determinate imprese dai loro mercati per ragioni di sicurezza nazionale, e dovrebbero valutare i possibili rischi in relazione ai paesi terzi; la Commissione non ha però menzionato alcuna società o paese in particolare. Wang Yanhui, segretario generale di Mobile China Alliance, ha commentato che l’annuncio sferra un altro colpo agli sforzi degli Stati Uniti per dissuadere i loro alleati dal fare affari con Huawei, il più grande produttore mondiale di sistemi elettronici per telecomunicazioni. “Ciò dimostra che gli Stati Uniti non sono stati in grado di ottenere il sostegno di altri paesi, e non hanno fornito alcuna prova concreta a sostegno delle accuse che hanno mosso in merito ai presunti rischi di sicurezza informatica posti da Huawei”, ha affermato Wang.
Come sottolinea il “Quotidiano del Popolo” cinese, Huawei conta numerosi partner europei, che includono grandi operatori mobili come Deutsche Telekom, British Telecom, Vodafone, Orange e Proximus. L’azienda cinese ha oltre 12 mila dipendenti in Europa, oltre il 70 per cento dei quali sono assunti localmente, secondo Huawei. Nel 2018, la società ha acquistato beni e servizi per un valore di 6,3 miliardi di dollari dall’Europa. Nonostante alcune sfide affrontate da Huawei nei mercati esteri, la società ha costantemente aumentato i propri contratti 5G. Hu Houkun, presidente di turno della società, ha dichiarato che la scorsa settimana a Pechino, Huawei ha venduto oltre 45 mila stazioni base 5G a livello globale, rispetto alla cifra di 40 mila segnalata alla fine di febbraio.