Nei mesi scorsi i familiari di una ultranovantenne si rivolgevano alla Polizia di Stato per segnalare come, da due o tre anni, ignoti malfattori stessero sottraendo denaro contante e gioielli dall’abitazione della zia, la quale viveva da sola in un appartamento nel centro di Pescara.
Il caso, immediatamente attenzionato dalla Squadra Mobile, faceva emergere, sin dalle prime dichiarazioni raccolte da una nipote della donna, come l’anziana fosse caduta nelle mani di un truffatore privo di scrupoli.
Infatti, stando alle testimonianze raccolte dagli inquirenti, da diverso tempo uno sconosciuto, che si spacciava quale tecnico inviato dall’amministratore del condominio, era solito presentarsi presso l’abitazione dell’anziana, riuscendo a farsi consegnare somme di denaro. Nel corso degli anni, la donna, a più riprese, avrebbe versato nelle mani del sedicente tecnico circa 25mila euro.
Gli investigatori provvedevano alla visione dei filmati del sistema di videosorveglianza installato nell’abitazione della vittima, rilevando che l’ignoto malfattore, dopo averla salutata con baci ed abbracci, di cui era evidentemente riuscito a conquistarsi la fiducia, una volta entrato in casa, distratta la donna, si recava in camera da letto dove apriva con la chiave la cassaforte, rovistando all’interno; analogamente si appurava come lo stesso fosse aduso a frugare negli armadi e nella borsetta dell’anziana.
Agli inizi del febbraio scorso un’operatrice socio assistenziale, recatasi, come saltuariamente era solita fare, presso quell’abitazione, aveva modo di sorprendere la padrona di casa mentre stava per consegnare la somma di 1500 euro nelle mani dello sconosciuto, il quale dapprima si giustificava asserendo di aver fatto dei lavori al boiler dell’acqua calda, per darsi poi alla fuga senza prendere i soldi che l’anziana, su sollecitazione dell’uomo, aveva appena prelevato in banca.
In detta circostanza si riteneva opportuno far intervenire personale del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, che a seguito di sopralluogo, riusciva ad esaltare alcuni frammenti di impronta lasciati dall’uomo vicino al boiler dell’acqua calda, toccato poco prima per simulare l’intervento tecnico.
Le successive indagini dattiloscopiche consentivano di risalire all’identità del malfattore, identificato per B.G., 55 anni, originario della provincia di Teramo ma residente a Pescara, recidivo e gravato da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, il quale veniva riconosciuto nella fotografia che gli agenti della “sezione reati contro il patrimonio” della Squadra Mobile mostravano alla testimone oculare dell’ultimo, tentato, raggiro.
Sulla base degli elementi così prospettati dalla polizia, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pescara, nella persona del Sost. Proc. dr. Salvatore Campochiaro, contestando il reato di furto e truffa continuati, aggravati dall’aver agito profittando di condizioni di minorata difesa della p.o., dovute all’età avanzata, richiedeva all’Ufficio del G.I.P. l’adozione della misura cautelare.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, dr. Nicola Colantonio, nell’evidenziare la assoluta incapacità di autocontrollo dell’uomo, che reiterava le azioni illecite quasi senza soluzione di continuità, non avendo alcuno scrupolo di aggredire il patrimonio di un soggetto anziano, ravvisando i gravi indizi di colpevolezza ed il pericolo di reiterazione del reato, disponeva l’applicazione della custodia in carcere.
Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile hanno pertanto dato esecuzione al provvedimento così disposto, traendo in arresto l’uomo che è stato associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’A.G.