L’intensificarsi della tensione tra Stati Uniti e #Iran, e la conseguente escalation nel Golfo Persico, potrebbe essere il risultato di una lettura errata degli apparati dell’intelligence di entrambi i paesi, secondo un nuovo rapporto citato dal Wall Street Journal. I rapporti provenienti dal Medio Oriente continuano a descrivere la situazione come tesa come del resto anche la retorica politica tra Washington e Teheran.
La scorsa settimana, la Casa Bianca ha ordinato alla flotta “tattica” della #USS Abraham Lincoln di navigare verso le acque del Medio Oriente, dopo che l’intelligence americana, imbeccata dal #Mossad israeliano, aveva informato che “l’Iran o i suoi fiancheggiatori stavano pianificando attacchi contro le forze #Usa in #Iraq, #Siria e in mare”.
Washington, come contromisura precauzionale, ha anche evacuato tutto il personale non essenziale dalla sua ambasciata in Iraq. Nel frattempo i funzionari iraniani hanno dichiarato che erano “pronti per la guerra”, mentre il capo del Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, il maggiore Genesis Hossein #Salami, ha descritto l’escalation della crisi come “il momento più alto da 40 anni”.
Ma un nuovo rapporto del Wall Street Journal ha affermato ieri che la crisi tra i due paesi potrebbe essere stata causata da un’errata interpretazione delle intelligenze dei due paesi. Il giornale afferma che le nuove informazioni raccolte dalle agenzie di spionaggio americane sembrano dimostrare che Teheran aveva l’impressione che gli Stati Uniti stessero per lanciare attacchi. Non ci sono informazioni su cosa abbia portato esattamente gli iraniani a trarre questa conclusione. Ma si ritiene che l’Iran abbia reagito alla minaccia percepita, innalzando l’allerta militare e attivando i suoi alleati nella regione – inclusi #Hezbollah in Libano e numerose milizie sciite in Iraq e Siria.
Tali misure iraniane sono state interpretate, invece, da Washington come prova che l’Iran stava progettando di lanciare un attacco contro gli interessi americani nella regione, spingendo così la Casa Bianca a inviare la flotta d’attacco Abraham Lincoln. Il Wall Street Journal ha, quindi, affermato che le nuove informazioni che sono state raccolte “negli ultimi giorni” indicano le azioni prese da Teheran come una misura “di natura difensiva”.
Tuttavia, ha anche detto che continuano ad esserci “opinioni nettamente diverse” sulla situazione tra i funzionari dell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In particolare, alcuni funzionari dell’amministrazione continuano a sostenere che le informazioni disponibili indicano che l’Iran “stava progettando di colpire per prima”, e alcuni addirittura ritengono che Teheran stia ancora “programmando attacchi imminenti” sugli Stati Uniti e sui suoi interessi nella regione. Il giornale ha anche osservato che si ritiene che il presidente Trump abbia detto agli alti funzionari della sua amministrazione – tra cui il segretario alla difesa Patrick Shanahan – di non volere alcun conflitto armato contro l’Iran.