(di Andrea Pinto) Acque agitate per il prossimo capo di Palazzo #Marina. Il 21 giugno dovrà essere nominato il nuovo capo di stato maggiore e il governo ancora naviga in alto mare.
A quanto si apprende dall’articolo di Chiara Giannini su “Il Giornale”, ci sarebbero non poche frizioni all’interno dell’esecutivo per la prestigiosa nomina.
#Salvini vorrebbe un nome a lui gradito perchè la Marina militare è strettamente legata alla gestione del fenomeno dei migranti nel Mediterraneo. In pole position ci sarebbe, l’Ammiraglio Carlo #Massagli, attuale consigliere militare del Presidente del Consiglio.
Il ministro della Difesa Elisabetta #Trenta, invece, vorrebbe l’Ammiraglio Paolo #Treu, attuale sottocapo di stato maggiore della Marina.
All’ultimo Consiglio dei Ministri, scrive la Giannini secondo voci di palazzo, ci sarebbe stato un momento molto imbarazzante. Erano tutti d’accordo sul nominativo dell’Ammiraglio Massagli, molto gradito anche al presidente del Consiglio, Giuseppe #Conte. Il ministro Trenta, invece, ha presentato, per approvazione collegiale e firma, il decreto di nomina del nuovo capo di Stato Maggiore della Marina con il nome dell’Ammiraglio Paolo #Treu.
“I presenti non avrebbero gradito l’uscita della collega, non allineata alle scelte del resto dell’esecutivo e la stessa, dicono bene informati, se ne sarebbe andata letteralmente sbattendo la porta.”
Giuseppe Conte ha poi stemperato l’ambiente riportando la calma. A quanto pare ci sarebbe ora una convergenza sull’ammiraglio Carlo Massagli. La motivazione della scelta del nominativo sarebbe da ricercare nella nomina del prossimo capo di Stato Maggiore della Difesa al posto di Enzo Vecciarelli che dovrà lasciare il servizio a fine del 2021. Secondo la turnazione Esercito, Marina, Aeronautica (EMA), dicono ambienti interni, la prossima volta dovrebbe toccare alla Marina militare sedere sulla sedia più alta del vertice tecnico-operativo della Difesa e Carlo Massagli per via della sua età, 59 anni, potrebbe essere il prossimo capo della Difesa militare
La beffa della turnazione EMA e l’affronto all’Aeronautica
Il discorso della turnazione EMA fa sorridere perchè viene utilizzata a piacimento del ministro di turno. Ora la si invoca, in altre occasioni la si è disconosciuta. Il caso della nomina del capo di stato maggiore della Difesa, secondo la turnazione EMA, è entrato nei libri di storia come il peggiore affronto fatto all’Aeronautica militare.
Dopo l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, secondo la turnazione EMA, sarebbe dovuto toccare all’Aeronautica Militare con il generale Pasquale Preziosa. Peccato che il generale Preziosa, secondo quanto letto sui giornali dell’epoca, non era gradito al ministro Roberta Pinotti. Forse perchè era l’unico che diceva sempre la verità sui vari “dossier” e aveva una sola passione, l’Aeronautica militare. Il ministro Pinotti, quindi, scelse il generale dell’esercito Claudio #Graziano, infrangendo la norma mai scritta, ma consolidata per correttezza istituzionale, della turnazione EMA.
Il fatto che oggi si invochi di nuovo la turnazione EMA, dopo quella “fastidiosa” vicenda sa ancora più di “beffa”.
Per quanto riguarda la nomina del Capo di Stato Maggiore della Difesa, il compito spetta al Consiglio dei Ministri su proposta del ministro della Difesa. La proposta consiste in una terna di nominativi fatta anche su indicazione del capo di stato maggiore della Difesa.
La scelta del nominativo, di solito è condivisa anche con il Presidente della Repubblica.
A parte i tecnicismi, comunque il nominativo della terna proposto dal ministro della Difesa è quello che dovrebbe avere maggiore peso, perchè si tratta di uno dei suoi più diretti collaboratori. Specialmente quello della Marina militare per la spinosa questione dei migranti che, come noto, ha visto spesso di idee contrapposte proprio la Trenta e Salvini. La ministra ha accusato, più volte Salvini, di essersi intromesso “sine titulo” nelle questioni del mondo Difesa.
Immaginate, quindi, il 22 giugno in via XX Settembre il ministro della Difesa con affianco un Capo di Stato Maggiore della Marina non scelto direttamente, ma imposto? Immaginate con la prossima emergenza dei migranti quando il nuovo capo della Marina si troverà in mezzo ad acque tempestose agitate da Salvini e la Trenta?
Senza nulla togliere al valore e alle competenze di tutti gli ammiragli proposti, che mai come questa volta vantano curriculum e professionalità di altissimo livello, la Marina militare non vede l’ora di conoscere il nominativo del suo nuovo Capo di Stato Maggiore.