I trafficanti umanitari di Mediterranea, l’ONG del pregiudicato Casarini, dopo avere rifiutato Malta, si accingono a violare le acque italiane.
A questo proposito interviene l’ammiraglio Nicola De Felice, ufficiale della Marina Militare in posizione di ausiliaria che invita la forza armata del Mare ad intervenire con diritto di visita, arresto del comandante e dell’equipaggio, sequestro della nave ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite della Legge del Mare (UNCLOS).
L’ammiraglio prosegue spiegando che le forze speciali italiane sono unità specificatamente addestrate ed equipaggiate per condurre, indipendentemente o in coordinamento con le forze convenzionali, l’intera gamma delle operazioni speciali al fine di conseguire risultati strategici od eventualmente operativi – eccezionalmente tattici – secondo le indicazioni dell’autorità politica. Esse devono costituire uno strumento flessibile, versatile e dalle capacità uniche in grado di schierarsi, muoversi, infiltrarsi ed esfiltrare in maniera occulta, operando discretamente e con estrema precisione.
Le forze speciali devono essere mantenute in un elevatissimo stato di prontezza operativa, in grado di schierarsi anche a grande distanza dall’Italia. Esse devono essere gestite con un’agile struttura di comando e controllo caratterizzata da pochi di livelli di responsabilità decisionale. Devono essere connotate da specifici requisiti di capacità in grado di garantire l’assoluta interoperabilità in caso di impiego in ambito multinazionale. La potenzialità di guidare attacchi aerei, sistemi d’arma a guida terminale e l’idoneità a operare in maniera occulta devono conferire alle forze speciali la capacità di conseguire risultati in ogni teatro operativo anche a grande distanza dalle forze amiche. Le forze speciali devono essere uno strumento di valenza strategica nelle mani del livello strategico-politico italiano in grado di agire, anche in un contesto multinazionale, in maniera esclusiva per il conseguimento di obiettivi di interesse nazionale quali ad esempio sequestrare una nave in sospetto o in fragranza di reato. Esse rappresentano un’opzione delle operazioni convenzionali che, per ragioni politiche o militari, non risultano convenienti o fattibili.