“Abbiamo aspettato la Regione Lazio 7 anni per il piano rifiuti e ora propongono una nuova discarica a Roma, una nuova Malagrotta. Cosa fa Nicola Zingaretti minaccia i romani?“,E’ su tutte le furie la sindaca di Roma, Virginia Raggi.
Il riferimento è alla discarica cosiddetta “di servizio”, così come la chiama Zingaretti, che prevede l’autosufficienza impiantistica dell’Urbe nella gestione dell’immondizia con “siti di conferimento di materiali trattati da impianti di trattamento“.
Le parole di ZIngaretti: “Dire discaricata pensare a Malagrotta, alla puzza e ai gabbiani. Ma quella roba lì non esiste e non esisterà più, il piano non lo prevede. La novità del Piano è che possiamo dire con certezza che non ci saranno più discariche di tal quale, ne grandi ne piccole Malagrotta. Saranno siti di conferimento di materiali inerti trattati. I rifiuti dovranno diventare risorsa in un’economia circolare, in cui nulla si butta ma tutto si trasforma“.
Il progetto di Colleferro
Al centro del progetto regionale, scrive la Stampa, vi è presidio industriale di Colleferro che nascerà nel 2021 dal vecchio termovalorizzatore. Qui sarà possibile eseguire processi di lavorazione senza combustione per estrarre materie dai carichi in uscita dai Tmb.
Altro obiettivo di punta: portare la raccolta differenziata laziale al 70% entro il 2025. Stanziati circa 6 milioni di euro a disposizione di Comuni e aziende pubbliche del settore attraverso un bando pubblico.
L’operazione non piace alla Raggi. Ma l’opinione contraria della sindaca non sembra rappresentare un ostacolo. A sentire l’assessore regionale ai Rifiuti Massimiliano Valeriani andrà avanti comunque: “O gli impianti necessari vengono realizzati dai soggetti pubblici oppure nelle aree compatibili individuate dalle Province, le cosiddette aree bianche, essi potranno essere realizzati dai privati“.