I cinghiali assediano la capitale. Attaccano i passanti, causano incidenti nelle strade e poi la beffa: vengono sfamati dai netturbini. Ormai il fenomeno, unico al mondo, è diventato un’emergenza, tant’è che il presidente della commissione Ambiente, Daniele Diaco,ha convocato per il 6 settembre un vertice tra Prefettura e Questura, Carabinieri e gruppo forestali, Regione Lazio, Città metropolitana, Ispra, Parco di Veio, Istituto superiore di sanità, Istituto zooprofilattico e Asi.
Dallo scorso febbraio, scrive Il Messaggero è pronto un protocollo d’azione, sollecitato dalla Prefettura e concordato dalla Regione insieme a Campidoglio e Città metropolitana, per contrastare l’avanzata dei cinghiali fin dentro gli abitati. Un documento che la giunta Zingaretti ha firmato ma che la sindaca Virginia Raggi ancora non ha sottoscritto.
“Dopo averlo concordato dal Comune hanno avanzato delle obiezioni ma il documento segue alla regola la legge”.
La posizione del comune capitolino: “Chiedevamo di individuare le aree dove portare i cinghiali catturati, finalmente il 21 agosto abbiamo saputo che la Regione ha provveduto, quindi si può passare alla firma”.
Il protocollo prevede interventi per agire sulla prevenzione degli incidenti stradali, ridurre le risorse trofiche (sostanze organiche come cibo e scarti alimentari) e contenere gli animali. Per la sicurezza stradale si prevedono un’apposita segnaletica e l’istituzione di limiti di velocità sulle strade più frequentate dai cinghiali. Per quanto riguarda la risorse trofiche, c’è l’obbligo di tenere puliti i cassonetti e di recintare orti e giardini.
Oltre alla cattura e al trasferimento degli animali, in caso di necessità sono previsti anche la sedazione e l’uccisione dei cinghiali, con battute di caccia, anche di tipo safari, utilizzando carabine con ottiche di precisione. Tra i più interessati c’è il presidente M5s del Municipio XV, dove insiste il Parco di Veio, un’area ad atta presenza di fauna selvatica.