Questo e’ un luogo che rende l’Italia orgogliosa grazie al vostro impegno”. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Angelino Alfano concludendo la sua visita di 24 ore in Libano con un discorso nella base di Shamaa ai ‘caschi blu’ italiani dell’Unifil, la missione dell’Onu nel sud del Paese al confine con Israele. Alfano, che in mattinata aveva incontrato il presidente Michel Aoun e le altre autorita’ del Paese, ha ricordato i rapporti politici ed economici con il Libano, che vedono tra l’altro l’Italia come primo esportatore nell’Unione europea verso il Paese dei Cedri, per un valore di 1,4 miliardi di dollari nel 2016. “Ma i complimenti piu’ convinti, direi quasi con accenti commossi – ha aggiunto – li ho sentiti per voi, che con la vostra presenza garantite la pace, la sicurezza e la liberta’ del Libano”. Alfano ha ricordato che “da decenni” l’Italia e’ impegnata nelle operazioni di peacekeeping in Libano. “Fin dal 1978 – ha sottolineato parlando ai soldati italiani – quando io ero ancora un bambino. E oggi mi trovo a parlare a voi da ministro”. L’Italia e’ impegnata in Libano anche con una missione bilaterale per la formazione militare, che attualmente si occupa dell’addestramento della Guardia presidenziale. In precedenza, incontrando il ministro degli Esteri Gebran Bassil, il capo della Farnesina aveva affermato che “il Libano e’ un modello unico di pluralismo democratico in Medio Oriente, e svolge un ruolo chiave nella regione”. “Percio’ – aveva aggiunto – aiutare il Libano in questo difficilissimo momento per la regione significa contribuire non solo alla sua stabilita’ ma anche a quella regionale.
foto La Stampa