Il capo dell’aeronautica statunitense David Goldfein ha detto di sperare che le tensioni tra gli stati del Golfo possano terminare quanto prima esortandoli ad unire le capacità militari contro la crescente minaccia dell’Iran.
Washington legge la continua spaccatura politica tra Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain e Egitto nei confronti del Qatar un controsenso rispetto alla crescente minaccia dell’Iran nell’area del Golfo.
Un segnale del probabile disgelo è stato dato da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein che hanno dato la disponibilità a disputare il torneo regionale di calcio in Qatar, nonostante le tensioni con Doha.
“Certamente sono fiducioso”, ha detto Goldfein a Dubai a Reuter, quando gli è stato chiesto se fosse fiducioso acche la frattura potesse presto essere risolta. “È sicuramente nel nostro interesse che trovino una soluzione politica“.
Washington ha tentato, senza successo, di mediare, da quando le quattro nazioni hanno troncato i legami politici, commerciali e di trasporto con il Qatar dalla metà del 2017, perchè accusato di aver dato sostegno del terrorismo. Doha ha sempre negato l’accusa affermando che l’embargo mira a interferire con la sua sovranità.
Gli Stati Uniti sono alleati di tutti e sei gli stati arabi del Golfo. Il Qatar ospita la base aerea di Al-Udeid, la più grande struttura militare degli Stati Uniti nella regione, mentre il Bahrein ospita la quinta flotta della Marina.
Goldfein aveva precedentemente sollecitato gli stati del Golfo a risolvere le loro differenze e a lavorare insieme per difendersi dalla minaccia che l’Iran rappresentava per la loro sicurezza.
“Quando un missile o un UAV è stato lanciato dall’Iran, è il momento di lasciare indietro il passato”. Così il capo dell’aeronautica Usa ha detto alla conferenza dei capi delle aeronautiche dei paesi del Golfo.
Gli Stati Uniti hanno incolpato l’Iran per una serie di attacchi nel Golfo durante l’estate, incluso il missile del 14 settembre e l’attacco di droni contro l’Arabia Saudita che hanno temporaneamente bloccato metà della produzione di petrolio del regno. Teheran, nonostante le evidenze ha sempre negato il coinvolgimento.
“Nessun paese ha tutto ciò di cui ha bisogno per difendersi, ma insieme abbiamo esattamente ciò di cui abbiamo bisogno per la difesa collettiva“, ha affermato Goldfein.
“Abbiamo il potere di iniziare ora un percorso insieme contro un avversario comune”
I capi militari del Golfo, proprio il mese scorso, hanno chiesto sforzi congiunti tra le loro forze armate a seguito dell’attacco all’Arabia Saudita.
Sottolineando il principio della sicurezza collettiva, Goldfein ha affermato che la migliore possibilità di difendere gli Emirati Arabi Uniti potrebbe venire proprio dal Qatar o dal vicino Oman.
“I vicini a destra e a sinistra, per geometria da soli hanno un tiro migliore”, ha ribadito il Capo della US Air Force.