Stati Uniti e Russia sono ai ferri corti per via dell’estradizione di un magnate di criptovaluta russa, arrestato e detenuto in Grecia. A quanto, pare secondo indiscrezioni, le spie del Cremlino utilizzavano le criptovalute con la complicità della società sotto indagine.
Il magnate in questione è Aleksandr Vinnik, 39 anni, che nel 2011 ha co-fondato BTC-e, una piattaforma internazionale di trading di criptovaluta. BTC-e ha permesso agli utenti di acquistare o vendere diverse criptovalute, tra cui bitcoin e litecoin, utilizzando rubli russi, dollari degli Stati Uniti o euro dell’Unione europea. Sebbene con sede in Russia, i server di BTC-e si trovavano in Bulgaria, mentre le sue operazioni venivano condotte attraverso i suoi componenti offshore a Cipro e alle Seychelles.
Nel 2015, secondo quanto riferito, BTC-e lavorava su circa il 3% del volume giornaliero mondiale di trading di criptovaluta. Ma, secondo alcune fonti, la compagnia copriva il 70% delle attività criminali mondiali che coinvolgono criptovalute. Washington sostiene che la società è stata costruita essenzialmente per coprire attività criminali, poiché riusciva a condurre transazioni monetarie online senza essere monitorata dai governi.
Nel 2017, le autorità americane hanno sequestrato il sito Web di BTC-e, ponendo fine alle operazioni della società. Washington ha anche spinto le autorità in Grecia ad arrestare Vinnik, mentre era in vacanza in un resort greco con la sua famiglia. Il co-fondatore russo di BTC-e è oggi in una prigione greca, in attesa di una decisione delle autorità greche di estradarlo negli Stati Uniti. In tal caso, verrà processato per 21 casi di riciclaggio internazionale di denaro e una serie di altre accuse penali.
È interessante notare, tuttavia, poco dopo l’arresto di Vinnik, il governo russo ha presentato un ordine del tribunale per farlo estradare dalla Grecia in Russia, dove si dice che sia ricercato per accuse minori legate alla frode. Inoltre, si è appreso che il governo greco è stato direttamente contattato dal presidente russo Vladimir Putin per favorirne l’estradizione. Anche la Francia ha cercato di far estradare Vinnik al posto degli Stati Uniti.
Perchè tanto interesse? Molti sostengono che le autorità americane si siano mosse contro BTC-e dopo aver realizzato che le spie russe hanno usato la compagnia per nascondere le loro tracce mentre cercavano di intromettersi nelle elezioni presidenziali Usa del 2016.
Un recente rapporto del sito web di notizie RFE / RL del Dipartimento di Stato afferma che un certo numero di osservatori con sede a Londra appartenenti a gruppi come Global Witness ed Elliptic Enterprises credono che esistano forti legami tra agenzie di spionaggio russe e BTC-e.
Le autorità americane sono riuscite ad accedere alle informazioni sul funzionamento interno del sito Web di BTC-e. Stanno probabilmente vedendo Vinnik come una risorsa di intelligence, che può potenzialmente far luce sul presunto ruolo dell’azienda come meccanismo di riciclaggio di denaro per le spie russe, e probabilmente anche per altri.