(di Francesca Proietti Cosimi) Si è tenuto giorno 28 Novembre 2019 il Primo Convegno Nazionale promosso dal SAPPE, Sindacato Agenti di Polizia Penitenziaria.
Patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti Lazio, dal Ministero della Giustizia, dall’Ordine degli Assistenti Sociali, dall’Accademia Europea Studi Penitenziari e da AIGESFOS Associazione Italiana per lo Stress nelle Forze dell’Ordine e del Soccorso.
L’Evento di presentazione del Libro BURNOUT si è svolto presso l’Aula Magna “Gaetano De Leo” della Scuola Superiore dI Esecuzione Penale “Piersanti Mattarella”, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, di via G. Barellai, 140 ex I.C.F. ROMA.
A Moderare il Convegno il signor Donato Capece (Segreterio Generale SAPPE e Presidente ANPPE e Federazione Sindacati Polizia Penitenziaria) e con lui i Componenti della Segreteria Tecnico Scientifica: Dott.ssa Sonia Fonte (Funzionario di Servizio Sociale e Sociologa), il Dott. Daniele Catalano (Funzionario Area Pedagogica, Coordinatore Nazionale FSP) e la Scrittrice Regista Marina Paterna.
Il libro BURNOUT nasce da una stretta e intensa collaborazione con il Dirigente Sindacale SAPPE Lazio Pasquale Toto e il Commissario Coordinatore di Polizia Penitenziaria Emanuela Anniciello.
BURNOUT, il secondo libro della Scrittrice, è dedicato a tutti gli uomini e a tutte le donne delle Forze dell’Ordine e all’Ordine dei Giornalisti. Il libro è stato presentato alle ore 15:00 in Anteprima con una dedica speciale alla Polizia Penitenziaria, a tutte le Professioni di Aiuto e a tutte le Forze dell’Ordine.
Queste le parole dell’Autrice: “Ai Giornalisti, tutti, saldi testimoni e fondamentali portavoce di drammatici fatti di cronaca e al mio Angelo Biondo Marco Vannini con un immenso abbraccio a tutta la sua famiglia.”
Marina Paterna afferma infatti, in merito al ruolo dell’arma di servizio data in dotazione alle Forze dell’Ordine, che spesso, se impropriamente usata, può generare terribili conseguenze. Dal suicidio, al ferimento volontario o involontario di un altro uomo, se usata in maniera arbitraria e istintiva.
Marina Paterna prende ad esempio la tragedia vissuta dalla Famiglia Vannini a seguito di un colpo d’arma da fuoco partito da uno dei componenti della famiglia Ciontoli contro Marco Vannini per volontà o per errore e conclude così:
“L’arma data in dotazione alle Forze dell’Ordine ultimamente é troppo spesso a portata di mano quando, invece, dovrebbe essere più a portata di coscienza. Dedico alle famiglie Vannini e Conte questo mio libro. Famiglie profondamente ferite da un grave errore o dalla grande superficialità umana. Ferite per sempre da un proiettile chiamato assenza, incastrato nel cuore. Al mio Angelo Biondo volato via troppo presto.”
Presente e Relatore all’evento anche il Dott. Luigi Lucchetti (Dirigente Generale Medico della Polizia di Stato a riposo già Direttore del Centro di Neurologia e Psicologia Medica Presidente AIGESFOS – Associazione Italiana per la Gestione dello Stress nelle Forze dell’Ordine e del Soccorso).
Marina Paterna si ritiene molto fortunata per il duplice incarico affidatole in veste di Relatrice, Moderatrice e per essere stata invitata dal Segretario Generale del SAPPE Donato Capece a presentare il suo ultimo libro BURNOUT. “Credo che il SAPPE abbia davvero colto il senso e l’importanza del contenuto di questo mio testo, che vuole essere il modo più semplice ed immediato per raggiungere tutti quegli uomini e quelle donne che in caso di disagio personale nell’ambito privato e professionale non hanno trovato ancora il coraggio di rivolgersi ad uno psicologo.”
Marina Paterna descrive così le pagine del suo nuovo lavoro: “All’interno del libro ci sono parole chiave, consigli, spunti, analisi, spinte, segnali, Imput da cogliere e leggere per se stessi e per aiutare gli altri. Anche un fratello, una madre, un padre, un collega. Nulla è lasciato al caso. È scritto davvero con tanto rispetto e amore per tutte le Professioni legate alla Sicurezza, alla Medicina e alle Professioni di Aiuto. È un libro realizzato per salvare Anime, fin dove con le parole si può arrivare, e laddove i fatti, poi, possono concretizzare.”
Il convegno é stato inoltre frutto di una stretta collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze Umane, Facoltà di Medicina, l’Università Sapienza di Roma, Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università ROMA TRE e la Scuola di Esecuzione Penale Piersanti Mattarella.