Secondo un articolo di Bridget Johnson, capo redattore di Homeland Security Today, gruppi estremisti in tutto il mondo starebbero approfittando della pandemia da Covid-19 per riorganizzarsi e diffondere caos e violenze.
Johnson spiega che la maggior parte dei gruppi, tramite proclami, “hanno mostrato qualche preoccupazione” per la salute e il benessere dei loro membri, per via del coronavirus.
Lo Stato Islamico è stato il primo gruppo ad istruire i suoi membri nel prendere precauzioni contro il Covid-19. Johnson scrive che il gruppo ha iniziato a percepire la minaccia del virus già a gennaio, quando un articolo su Al-Naba, la newsletter settimanale dello Stato Islamico, esprimeva la “crescente preoccupazione per la diffusione del virus”.
Da quel momento il gruppo operativo dello Stato Islamico ha fornito precise indicazioni: “i sani non dovevano entrare nei territori colpiti dall’epidemia e gli infettati non dovevamo uscire dagli stessi“, e ha consigliato di lavarsi spesso le mani e “coprirsi la bocca quando si sbadiglia e starnutisce”.
Dal mese di marzo, i talebani afgani hanno promosso una “campagna di sensibilizzazione Covid-19” nei territori sotto il loro controllo. La campagna si è sviluppata tramite la distribuzione di mascherine, saponi e opuscoli informativi alle famiglie, scrive Johnson. I comandanti talebani hanno anche emesso regolari avvertimenti/minacce contro i responsabili di truffe sui prezzi del cibo e forniture mediche. In recenti comunicati, i talebani hanno anche definito il coronavirus “un decreto di Allah” e hanno esortato i loro seguaci di rispondere “in conformità con gli insegnamenti del Santo Profeta”, con le letture quotidiane del Corano, pentendosi e recitando preghiere.
Le pubblicazioni di Al Qaeda hanno descritto la diffusione di COVID-19 nelle comunità musulmane come “una conseguenza dei peccati e della distanza dalla metodologia divina e la diffusa oscenità e corruzione morale“. Il gruppo terroristico ha anche incaricato i suoi seguaci di vedere il coronavirus come “un potente tsunami” in grado di rovinare l’economia americana. Un recente articolo dei propagandisti di al-Qaeda evidenziava che Osama bin Laden, “era molto interessato sull’impatto economico degli attacchi dell’11 settembre, a differenza di molti altri che gioivano solo per le vittime“. Johnson, aggiunge che al-Qaeda ha invitato i suoi membri a “trasformare questa calamità in una causa per unire i ranghi, [perché] ora è il momento di diffondere l’Aqeedah [credo] corretto, chiamare le persone alla jihad sulla Via di Allah”.
Nel frattempo, pubblicazioni dello Stato Islamico in paesi come l’India hanno evidenziato che, con soldati e agenti di polizia “dispiegati in strade e vicoli” durante la pandemia di coronavirus, i jihadisti hanno “facili obiettivi”.
I membri dello Stato Islamico sono anche invitati a “intensificare la loro attività”, mentre i governi nazionali di tutto il mondo sono “preoccupati a proteggere i loro paesi”. I Governi saranno distratti ed impegnati anche per i prossimi mesi.
Negli Stati Uniti il Dipartimento per la sicurezza nazionale, il Federal Bureau of Investigation e il National Counterterrorism Center hanno diramato diversi avvertimenti in merito alle minacce fatte da estremisti violenti animati da motivazioni razziali.
Gli avvertimenti del Dipartimento per la sicurezza nazionale, l’FBI e NCC affermano che questi gruppi di estremisti stanno pensando di armare il virus e usarlo per infettare membri di minoranze razziali o etniche. Alcuni teorici dei suprematisti bianchi hanno utilizzato forum online per discutere della loro speranza che le risposte alla pandemia da parte dei governi di tutto il mondo “possano arrestare l’economia globale, accelerare il collasso sociale e condurre a una guerra razziale“.
Altri gruppi hanno promosso teorie cospirative incolpando le minoranze etniche e religiose – in primis ebrei – per la pandemia di coronavirus, scrive Johnson.