“Quando verrà scritta con più calma la storia di questi mesi, dovremo riconoscere il ruolo di grande rilievo garantito dall’informazione.
Non solo per l’attenzione con cui è stato seguito, monitorato, incalzato e quando necessario anche corretto il lavoro del Governo nonostante le difficoltà oggettive indotte dalla situazione di emergenza ma soprattutto per come sono stati raccontati il coraggio e anche il disorientamento del Paese e tutte le pieghe e le difficoltà altrimenti destinate a rimanere nell’ombra.
Per questo oggi il silenzio delle giornaliste e dei giornalisti dell’Ansa va colto nel suo giusto peso.
Ricordo che l’Ansa, per capillarità e completezza, è una parte, tutt’altro che trascurabile, della storia del Paese.
Di quella capillarità e di quella completezza abbiamo tutti una grande necessità.
Mi auguro che un piano industriale di rilancio di una testata così indispensabile sappia valorizzare quelle risorse umane che, pur in una lunga stagione di tagli e riduzioni di personale, hanno saputo mantenere l’Agenzia Ansa all’altezza della sua storia”.