La Russia ha smentito di aver offerto ricompense ai talebani per uccidere le truppe statunitensi in Afghanistan. In una serie di ‘tweet’ sul proprio account, l’ambasciata russa a Washington ha parlato di ‘fake news‘ e accusato il New York Times, che ne aveva scritto, di mettere in circolazione notizie che hanno scatenato minacce ai diplomatici russi. In realta’ non solo il New York Times, ma anche il Washington Post e il Wall Street Journal, avevano riferito, citando fonti anonime dell’amministrazione, che un’unita’ di intelligence militare russa offriva ricompense ai talebani che organizzavano agguati alle forze della coalizione in Afghanistan: una sorta di ‘taglia’ ai miliziani legati ai talebani disposti a colpire, anche durante i colloqui di pace per far cessare il conflitto tra le forze regolari e la guerriglia islamista. Secondo le fonti alla stampa americana, l’unita’ russa, collegata a tentativi di omicidio e ad altre operazioni segrete in Europa volte a destabilizzare l’Occidente, reclutava guerriglieri o semplici criminali offrendo denaro e armi in cambio di imboscate che portassero all’uccisione di militari della coalizione. Nel 2019 venti americani sono stati uccisi in combattimento in Afghanistan, ma non e’ chiaro se la loro morte sia legata al meccanismo delle ‘taglie’. Con una serie di ‘tweet’ sul suo account, l’ambasciata russa ha accusato il New York Times di mettere in circolazione ‘fake news’, per giunta pericolose per i diplomatici: “Accuse prive di fondamento e anonime pubblicate dal New York Times secondo cui Mosca sarebbe la mente dietro l’uccisione di soldati statunitensi in Afghanistan hanno gia’ portato a minacce dirette alla vita dei dipendenti delle ambasciate russe a Washington DC e a Londra”.
La smentita di Trump
Al riguardo Donald Trump afferma che “nessuno ha riferito a me, al vice presidente Pence o al capo dello staff Mark Meadows dei cosiddetti attacchi alle nostre truppe in Afghanistan da parte dei russi, come riportato, sulla base di una fonte anonima, dal Fake New New York Times“. Il presidente quindi non solo smentisce di essere stato al corrente del fatto che i russi offrissero taglie ai talebani per uccidere soldati americani, ma mette in dubbio anche la veridicità della notizia che, secondo il Times ed altri media americani, viene dall’intelligence Usa. “Tutti la stanno smentendo e non ci sono stati molti attacchi contro di noi“, scrive ancora Trump. La Casa Bianca, smentendo che Trump sia stato informato come scriveva il Times, non ha però smentito il fatto che il rapporto dell’intelligence a riguardo esista. Trump poi ha rivendicato di avere la politica più dura di tutti con la Russia: “con Joe Biden corrotto ed Obama, la Russia aveva campo libero prendendo parti importanti dell’Ucraina“. Ed ha concluso affermando che la notizia è “probabilmente un altro falso lavoro di killeraggio del Times, come il fallimentare falso sulla Russia”. “Chi è la loro fonte?”, alla fine si chiede.
La smentita dei talebani
Il portavoce talebano Zabihullah Mujahid ha smentito la notizia diffusa dal “New York Times”, affermando che tali “voci” rischiano di ostacolare l’uscita dei militari Usa dal paese. Secondo Mujahid, alcuni ambienti negli Stati Uniti sono rimasti delusi dall’accordo di pace di Doha, raggiunto il 29 febbraio scorso, in base al quale i militari statunitensi si ritireranno dall’Afghanistan. Certi circoli “vogliono impedire il ritiro degli statunitensi da qui perche’ perderanno le risorse e le entrate che hanno guadagnato continuando la guerra e vogliono fare di tutto per sopravvivere”, ha detto. Secondo quanto affermato dal portavoce in un comunicato, tutte le armi utilizzate dal movimento erano gia’ presenti nel paese o sottratte all’opposizione. Il portavoce ha sottolineato che le attivita’ dei talebani non sono correlate a nessun organo di intelligence o paese straniero. I talebani, ha aggiunto, sono impegnati nell’accordo con gli Stati Uniti, la cui attuazione garantira’ pace e stabilita’ al paese.