La Polizia Stradale di Milano ha eseguito 10 custodie cautelari tra italiani e stranieri per lo più domiciliati in Brianza.
Contestualmente, è stata sottoposta a sequestro preventivo una società di autodemolizioni brianzola sita in Monza.
Le investigazioni prendevano spunto da una segnalazione della Polizia Stradale di Venezia, la quale in seguito al controllo di un camion, nel dicembre del 2017, rinveniva e sequestrava diverse parti veicolari dirette verso l’Est Europa.
I primi accertamenti evidenziavano che quegli autoricambi erano provento dell’attività di riciclaggio di un autodemolitore brianzolo, in quanto a bordo del veicolo controllato venivano rinvenute documentazioni contabili della ditta oggetto dell’indagine.
Anche i dispositivi Gps delle parti rinvenute confermavano che l’ultimo luogo di posizionamento del veicolo risultava la ditta di autodemolizione oggetto di accertamenti. Gli investigatori milanesi notiziavano prontamente la competente autorità giudiziaria monzese, sotto la cui guida, nell’aprile del 2018, venivano intraprese le necessarie attività d’indagine: servizi di appostamento e pedinamento – sequestri – acquisizioni documentali – intercettazioni telefoniche nonché, nel mese di ottobre di quell’anno, l’installazione di un impianto di videosorveglianza che permetteva di monitorare costantemente l’ingresso ed il piazzale antistante l’area di demolizione.
Tutto ciò consentiva di individuare l’impresa in questione quale uno dei principali centri di riciclaggio di veicoli rubati della Lombardia e i due soci proprietari (due fratelli) quali gli organizzatori di un’associazione a delinquere, in cui rientravano 4 soggetti che si premuravano di approvvigionare il criminoso opificio di veicoli rubati e altri 5 che materialmente erano occupati nell’attività di trasporto e smontaggio degli stessi.
L’attivazione della videosorveglianza documentava l’ingresso di ben 24 auto di provenienza delittuosa, in 38 giorni, quasi sempre durante la chiusura relativa alla pausa pranzo, significando che complessivamente, durante tutte le investigazioni, sono stati individuati 32 automezzi oggetto di riciclaggio, alcuni dei quali e’ stato anche possibile recuperare e restituire agli aventi diretti, per un giro d’affari ammontante a circa 800.000 euro.
Le parti veicolari ricavate dall’attività delittuosa venivano, di volta in volta, stipate in container e cedute a ricambisti dell’Est Europa, principalmente polacchi.