Cooperative sociali vittime della burocrazia. Attesa per il pagamento delle competenze di marzo. Confcooperative Taranto chiede un incontro alla Regione
“Contro l’emergenza Coronavirus abbiamo sfoderato la nostra arma più potente: la burocrazia”. A parlare è Carlo Martello. Il Segretario Generale di Confcooperative Taranto raccoglie il disagio di tutti coloro che ancora attendono provvedimenti di vario tipo, lamentano ritardi e cercano di barcamenarsi in paludi di adempimenti complessi che, per la gravità del momento, andrebbero evitati. Martello evidenzia soprattutto che le cooperative attendono ancora il versamento da parte della Regione delle competenze relative al mese di marzo, competenze che sono state regolarmente corrisposte ai lavoratori.
“Certamente leader nella diabolica competizione a chi la fa più difficile è la Regione Puglia, che raggiunge il risultato di varare provvedimenti per le cooperative sociali, che non si comprende bene se siano ingiusti o in danno. Il 30 aprile – prosegue Martello – la Giunta Regionale approva la Delibera n.622 (pubblicata nel BURP quasi un mese dopo) con l’obiettivo ambizioso di intervenire in aiuto delle famiglie, degli utenti e dei soggetti gestori dei servizi educativi per l’infanzia, dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari per minori, disabili e anziani, stanziando consistenti risorse e approntando apposite linee-guida. La delibera 622 interviene per il periodo di sospensione delle attività prevedendo le due differenti soluzioni a cui si sono attenute le cooperative e gli enti gestori dei servizi e cioè o la rimodulazione dei servizi, riprogettandoli “a distanza” oppure sospendendo totalmente il lavoro facendo ricorso agli ammortizzatori sociali. E qui non appare semplice cogliere la logica che ha animato la Regione, perché in favore di chi si è fermato interviene anche con un contributo a fondo perduto, mentre per chi ha continuato a prestare assistenza in modo più complesso e costoso prevede un doppio binario di sostegno, e cioè retta piena per i servizi all’infanzia e ai minori, retta dimezzata nel caso dei servizi destinati ad anziani e disabili, se resi in forma rimodulata anche oltre il 4 maggio, data della riapertura. Per quelle cooperative sociali che con generosità e amore hanno continuato a prestare i servizi rimodulati a soggetti disabili in grave difficoltà la decurtazione del 50% della retta significherebbe la chiusura”. Carlo Martello poi conclude: “Ci si augura che la Regione, alla quale Confcooperative Taranto ha chiesto uno specifico incontro, voglia arginare il rischio di questo danno estremo”.