Gli Stati Uniti intendono stare alla larga dalla guerra civile in corso in Siria. Lo ha detto il ministro della Difesa Usa, Jim Mattis, confermando che la coalizione a guida americana punta soltanto a combattere l’Isis: “Non vogliamo, invece, essere coinvolti nella guerra civile”, rispetto alla quale “siamo impegnati soltanto per favorire la fine attraverso la diplomazia”. Rispetto ai recenti casi di abbattimento di un jet di Damasco e di due droni di fabbricazione iraniana, Mattisha rilevato: “Rispondiamo al fuoco soltanto se siamo attaccati, nel quadro della legittima difesa facciamo quanto necessario” per bloccare le minacce. Rispetto all’offensiva anti-Isis su Raqqa, che avviene in contemporanea rispetto all’azione delle forze di Assad, Mattis ha precisato: “Bisogna muoversi con molta cautela, più siamo vicini e più le cose sono delicate.
Nel frattempo il Cremlino ha dato di ritenere “inaccettabili” le “minacce” degli Stati Uniti contro la leadership siriana, accusata dalla Casa Bianca di preparare un attacco chimico; allo stesso tempo ha confermato la posizione russa di contrarietà all’uso di armi chimiche. “Non abbiamo nessuna informazione in tal senso”, ha detto il portavoce Dmitri Peskov, definendo “inaccettabili minacce di questo genere alle autorità legittime della Repubblica araba siriana.
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