Il SIBAS-Finanzieri [Sindacato di Base del Comparto Sicurezza – Finanzieri] è il primo sindacato di base del Comparto Sicurezza. Dotato di un’organizzazione orizzontale e non verticistica, si propone di non trasformarsi mai in una “struttura di potere”, né di diventare un piedistallo per favorire carriere individuali.
Il SIBAS è contrario al sindacalismo di professione, perché si deve fare il finanziere per conoscere a fondo le esigenze del finanziere. Il SIBAS non è una corporazione, intende al contrario superare l’atavica “separatezza” degli apparati militari: vuole costruire ponti verso la società civile e non scavare fossati. Il sindacato è, infatti, per sua natura, un soggetto capace di coniugare gli interessi particolari della categoria che rappresenta con quelli generali dell’intera collettività. Il SIBAS dialogherà perciò col mondo del lavoro e con le confederazioni sindacali. Il SIBAS affermerà e difenderà i diritti civili e sociali dei finanzieri e contribuirà all’efficienza della Guardia di Finanza, nell’interesse della società.
Per il SIBAS-Finanzieri la giustizia tributaria è il fondamento della democrazia. Secondo la Costituzione italiana, «tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva». Per questo va combattuta la piaga dell’evasione fiscale.
Per il SIBAS la sicurezza va intesa come “bene comune”, al pari della sanità, al pari dell’educazione, al pari degli altri beni che sono appannaggio di tutti.
Per il SIBAS la parola d’ordine è “patriottismo costituzionale”, perché è doveroso preservare e coltivare i principi della nostra preziosa carta fondamentale, perché è necessario far maturare e consolidare una coscienza professionale democratica e costituzionale negli appartenenti alle forze di polizia.