Il ministro del Petrolio iracheno, Jabbar Ali al Luabi, ha incontrato il ministro degli Esteri saudita, Adel Al Jubeir, a Gedda. Secondo quanto riporta un comunicato del dicastero degli Esteri di Riad, al centro dei colloqui fra Al Luaibi e Jubeir le relazioni bilaterali e le modalità per rafforzarle. Il ministro del Petrolio iracheno ha intrapreso lo scorso 8 agosto una visita ufficiale nel regno saudita, dove ha già incontrato l’erede al trono, Mohammad bin Salman, e il ministro dell’Energia, Khaled al Falih. Nel corso dell’incontro tra Al Falih e Al Luaibi e’ stato affrontato
il tema della cooperazione bilaterale nel settore energetico ed è stato ribadito l’impegno all’accordo del taglio dell’output petrolifero stabilito dall’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opel) per stabilizzare il mercato. “Il prossimo passo dello sviluppo delle relazioni economiche riguarda la cooperazione negli scambi commerciali e negli investimenti congiunti”, ha affermato il ministro dell’Energia saudita. Ieri, 10 agosto, l’erede al trono saudita e ministro della Difesa di Riad, Mohammed bin Salman, ha incontrato il ministro del Petrolio iracheno Al Luaibi per colloqui sul settore dell’energia, l’apertura di porti terrestri, l’inaugurazione di voli diretti tra i due paesi, l’aumento degli scambi commerciali e gli investimenti del settore privato saudita in Iraq. Le discussioni hanno riguardato anche “la stretta cooperazione tra i due paesi nelle politiche petrolifere”; a tal proposito i due hanno confermato “il pieno impegno di entrambi i paesi nell’accordo per ridurre l’output petrolifero finchè i mercati non raggiungeremo l’equilibrio”. Secondo il dispaccio dell’agenzia “Spa”, l’erede al trono saudita ha “ribadito la volontà del governo saudita in favore della stabilita’ dell’Iraq e l’intenzione di sviluppare e rafforzare le relazioni in tutti i campi, nell’interesse dei popoli di entrambi i paesi”. Il ministro al Luaibi guida in Arabia Saudita una delegazione di alto livello per discutere il rafforzamento delle relazioni bilaterali nel settore energetico. In un comunicato stampa diffuso lo scorso 9 agosto dal dicastero del Petrolio, Al Luaibi ha sottolineato che durante la visita nel paese del Golfo sarebbe stata analizzata la situazione del mercato petrolifero mondiale, in particolare il coordinamento e gli sforzi per raggiungere gli obiettivi concordati dall’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) per ridurre la produzione petrolifera e cercare di riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta. Il ministro ha inoltre precisato nella nota che la delegazione di alto livello irachena avrebbe discusso con la controparte saudita la cooperazione nel settore del petrolio e del gas, la possibilità di investimenti nel comparto, la creazione di partnership e joint-venture tra società dei due paesi, oltre alla creazione di comitati congiunti di settore. Il comunicato stampa del ministero del Petrolio, precisa che “questa visita deriva dal desiderio dei due paesi di sviluppare relazioni fraterne ed espandere gli orizzonti di cooperazione nei settori del petrolio e del gas e dell’energia”. La nota, diffusa dal portavoce del ministero Assem Jihad, precisa che “l’Iraq intende utilizzare il petrolio come strumento di riavvicinamento con i paesi confinanti e della regione”. In questo quadro “la creazione di progetti strategici congiunti tra i paesi contribuirà alla stabilita’ e alla prosperità della regione. La visita di Al Luaibi prosegue i colloqui avvenuti a Baghdad durante la visita della delegazione guidata dal ministro dell’Energia saudita, Khalid al Falih, avvenuta lo scorso 22 maggio e mirata anzitutto ad ottenere l’appoggio di Baghdad all’estensione fino al marzo 2018 dell’accordo sul taglio della produzione petrolifera sottoscritto da paesi Opec e produttori al di fuori del Cartello nel mese dicembre a Vienna. In base all’accordo, l’Iraq ha dovuto tagliare il suo output di 210 mila barili al giorno. L’Iraq e’ il secondo produttore dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio dopo l’Arabia Saudita e lo sviluppo del settore petrolifero resta uno dei punti chiave della politica economica irachena. Il paese deve far fronte dal 2014 alla costosa lotta contro lo Stato islamico il cui peso sulle caste statali è aumentato in seguito al crollo dei prezzi del petrolio a partire dalla seconda meta’ del 2014. Secondo quanto riferito lo scorso primo agosto dal ministero del Petrolio, le esportazioni petrolifere irachene hanno raggiunto nel mese di luglio superato i 100 milioni di barili di petrolio con ricavi pari a 4,386 miliardi di dollari. L’appoggio economico dell’Arabia Saudita e in generale dei paesi del Golfo risulta fondamentale per poter accelerare i vari progetti nel settore petrolifero, in particolare quelli del comparto a valle caratterizzati da un ampio valore aggiunto, rispetto alla semplice esportazione di petrolio greggio. Il rapporto con Riad, con la quale Baghdad ha rafforzato di recente le relazioni, si affianca alle relazioni consolidate con l’Iran, principale rivale regionale del regno saudita. Lo scorso 6 agosto durante una visita di Al Luaibi a Teheran i due paesi hanno raggiunto un accordo per la costruzione di un oleodotto che esporterà il greggio dai giacimenti settentrionali di Kirkuk verso le raffinerie iraniane. L’Iran e l’Iraq avevano firmato un accordo quadro nel mese di febbraio che prevedeva l’esportazione di petrolio iracheno attraverso il territorio iraniano, intesa che ha rimarcato lo stallo per quanto riguarda il settore energetico delle relazioni tra il governo federale di Baghdad e la regione autonoma del Kurdistan iracheno, con il quale vi e’ una controversia sulla gestione dei proventi del petrolio estratti nel nord del paese ed esportati attraverso il porto turco di Ceyhan. Inoltre l’accordo con Teheran ha riacceso la disputa sui giacimenti di Kirkuk, contesi tra Baghdad ed Erbil. Durante la visita di Al Luaibi i due paesi hanno anche raggiunto un accordo preliminare in merito agli investimenti congiunti nel giacimento petrolifero di Naft Khana, a Diyala, e in quello di Sindbad, nella provincia di Basra. In base all’accordo si dovrebbero effettuare investimenti congiunti volti allo sviluppo dei giacimenti, nella speranza di siglare un contratto definitivo nei primi mesi del 2018. L’accordo in questione costituisce un passo avanti per gli investimenti in questi giacimenti e garantisce eguali diritti ad entrambe le parti, nel rispetto degli standard internazionali in materia.
Fonte Agenzia Nova
Foto The Post Internazionale