Il segretario alla Difesa americano Jim Mattis ha riferito che gli Stati Uniti stanno consultando gli alleati europei sul trattato del controllo degli armamenti, mentre i membri della NATO sollecitano Washington per cercare di riportare la Russia nel patto piuttosto che abbandonarla.
Il presidente Donald Trump ha detto il 20 ottobre scorso che Washington avrebbe pianificato di abbandonare il trattato sulle Forze nucleari a raggio intermedio (INF) che Mikhail Gorbachev, l’ultimo leader sovietico, e Ronald Reagan avevano firmato nel 1987.
Washington accusa Mosca di presunte violazioni per giustificare l’abbandono. La Russia nega le contestazioni e accusa Washington di aver violato il patto e dice che sta lavorando per rispondere alle contestazioni degli Stati Uniti .
“Stiamo consultando le nostre controparti europee, ne ho parlato il giorno prima con il ministro della Difesa tedesco, e così ho detto che le consultazioni continuano”, ha detto Mattis ai giornalisti che viaggiano con lui a Praga.
Mattis ha incontrato i funzionari cechi e il primo ministro Andrej Babis, che ha avvertito che la cancellazione del trattato potrebbe significare un ritorno ai “tempi della guerra fredda”.
“È certamente una cattiva notizia, ci dispiace”, ha detto Babis in una conferenza stampa congiunta. “Dobbiamo continuare a comunicare con la Russia”, ha detto il leader del governo ceco.
Mattis ha anche detto che i ministri della NATO si sarebbero incontrati a Bruxelles a dicembre per discutere della faccenda”.
I membri europei della NATO hanno sollecitato gli Stati Uniti giovedì a cercare di riportare la Russia nel trattato sul controllo delle armi nucleari piuttosto che farlo abbandonare, affermano i diplomatici, cercando di evitare una spaccatura nell’alleanza che Mosca potrebbe sfruttare.
Gli alleati europei vedono il trattato INF come un pilastro del controllo delle armi e, pur accettando che Mosca lo stia violando sviluppando nuove armi, temono che il suo crollo possa portare a una nuova corsa agli armamenti. Una nuova generazione di missili nucleari statunitensi sono già di stanza sul vecchio continente.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che Mosca ha iniziato a preparare le risposte alle domande relative al patto sul controllo degli armamenti consegnato da funzionari degli Stati Uniti, secondo l’agenzia di stampa RIA.
“Solo una settimana fa, un paio di giorni prima dell’annuncio dello scopo (statunitense) di abbandonare il trattato delle Forze nucleari a raggio intermedio, gli americani tramite la loro ambasciata a Mosca hanno inviato al ministero degli Esteri russo un ampio elenco di domande”, ha detto Lavrov.
L’agenzia di stampa Interfax ha citato Lavrov che riferiva che il suo ministero ha inviato la lista al ministero della Difesa e ad altri organismi governativi, ma il fatto che la risposta deve essere data in breve tempo “non contribuisce al dialogo”.
La scorsa settimana, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che i piani di Trump di sviluppare nuovi missili balistici dopo aver abbandonato il patto di controllo degli armamenti è “estremamente pericoloso”.
Mattis ha detto di aver chiesto ai suoi omologhi della NATO, dopo l’ultimo vertice, di lanciare qualche idea per riportare la Russia nei confini al trattato INF, ma finora nessuno ha dato dei contributi di pensiero validi”.
Heather Conley, ex funzionario del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ora con il Centro per gli studi strategici e internazionali a Washington, ha detto che Mattis avrebbe ricevuto una serie di domande da parte degli alleati europei, in particolare come e quando sarebbe stata fatta fatta la notifica formale delle domande ai russi.
“Trump non fa altro che aumentare l’incertezza: i nostri alleati non sanno cosa vogliono fare gli Stati Uniti, cosa faranno di giorno in giorno”, ha detto Conley.