Oltre 560 milioni di euro gli investimenti stanziati dalle banche italiane nel 2018 per garantire alla clientela filiali ancora più sicure, adottando misure di protezione più moderne ed efficaci e realizzando attività di formazione ai propri dipendenti.
E i risultati stanno arrivando, anche grazie alla sempre più stretta collaborazione e allo scambio di dati e informazioni con le Forze dell’Ordine. Basti pensare che nel 2018 le rapine in banca sono diminuite del 29,2% rispetto al 2017 e di oltre due terzi (-67%) rispetto al 2014.
Dall’ultimo Rapporto sulle difese anticrimine del settore bancario – redatto da OSSIF- il centro di ricerca dell’Abi sulla sicurezza anticrimine- sulla base delle informazioni fornite da 106 banche, rappresentative del 78% in termini di sportelli emerge un’attenzione costante delle banche nella protezione delle proprie strutture.
Secondo lo studio la videoregistrazione è il sistema di sicurezza più diffuso (presente nella quasi totalità delle filiali) seguito dai dispositivi di erogazione temporizzata del denaro (92,6%) e dai dispositivi di allarme (88,1%).
Per quanto riguarda la protezione degli ATM, sulla base dei dati delle 28.087 apparecchiature censite nel Data-Base Anticrimine di OSSIF, è emerso che i dispositivi di sicurezza maggiormente utilizzati sono i sistemi di allarme connessi ai sensori antiscasso/antintrusione (presenti nell’87,9% degli ATM), la blindatura del mezzo forte (73,1%) e le difese passive volte ad impedire l’asportazione dell’apparecchiatura (63,3%).
Più informazione e formazione per la sicurezza delle banche e dei clienti anche attraverso la “Guida alla sicurezza per gli operatori di sportello”, realizzata da OSSIF in collaborazione con il Ministero dell’Interno e le Prefetture.
La Guida Antirapina è diventata negli anni un significativo punto di riferimento per chi opera ogni giorno nelle filiali bancarie: una sorta di vademecum su come comportarsi durante le rapine, ma anche indicazioni utili per prevenirle.