Oggi ABI, Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin, hanno concordato la prioritaria attenzione a garantire le condizioni di salute e sicurezza per tutte le persone.
L’accesso alle filiali su tutto il territorio nazionale su appuntamento, per evitare assembramenti: questa la modalità di lavoro concordata alla luce dei più recenti provvedimenti delle Autorità competenti e dell’evoluzione del quadro di rifermento.
Considerato, inoltre, il perdurare delle difficoltà di reperimento dei dispositivi di protezione individuale – da utilizzarsi in conformità a quanto previsto dalla legge e dalle indicazioni delle competenti Autorità – le Banche si sono impegnate ad adottare le necessarie soluzioni organizzative per mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro nonché l’adozione di ulteriori misure per ridurre il rischio di contagio.
Ferma la priorità di destinazione delle mascherine ai fabbisogni delle strutture sanitarie impegnate nella lotta contro il virus COVID-19, le Banche confermano l’impegno ad acquistare i dispositivi di protezione individuale (in particolare le mascherine) per assegnarli innanzitutto ai dipendenti in contatto con il pubblico, a partire dalle zone a maggior rischio di contagio, nonché di quelle alternative (ad es. plexiglass).
“Le integrazioni al Protocollo 16 marzo condivise oggi – afferma Salvatore Poloni, Presidente del Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro di ABI – confermano e rafforzano la prioritaria attenzione a garantire le condizioni di salute e sicurezza per tutte le persone interessate, lavoratrici, lavoratori e clientela e l’importanza di mantenere una costante comunicazione e un canale di riflessione e confronto congiunto con le Organizzazioni sindacali”.
Le Parti nazionali si sono accordate per una nuova videoconferenza per il prossimo 2 aprile al fine di verificare le modalità applicative del Protocollo 16 marzo e di quanto condiviso in data odierna.